Bossi: a gennaio maggioranza ampia o voto
Dopo l'attacco a Fini, il Senatur dà l'ultimatum a Berlusconi: così non basta, senza nuovi alleati si va alle urne
Dopo Fini, Umberto Bossi mette nel mirino il governo. Il leader della Lega, che ha chiesto di discutere in Aula il ruolo del presidente della Camera (lo scopo non è chiedere le dimissioni, ma indurre il numero uno di Fli a rassegnarle), ieri ha avvertito anche Silvio Berlusconi: se entro gennaio (indicativamente l'11, data cruciale perché quel giorno è prevista la votazione su fini e la decisione della Consulta sul legittimo impedimento) la maggioranza non sarà più ampia e consolidata a Montecitorio, il Carroccio spingerà per andare ad elezioni anticipate. Il premier, che si è detto "sorpreso" della presa di posizione leghista contro Fini, sarebbe poco intenzionato ad andare alle urne. Lo ha detto mercoledì sera allo stesso Bossi, in un incontro faccia a faccia. Il Senatur, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di farsi logorare da Fli e Udc. Il rapporto fra i due, fanno sapere ambienti vicini, resta solido, anche perché Berlusconi avrebbe promesso che da Udc e Fli si aspetterebbe sostegno sui singoli provvedimenti, non un ingresso in pianta stabile nella squadra di governo. L'idea del Cavaliere è mantenere buoni rapporti sia col Carroccio, in vista di un ritorno davanti agli elettori, sia con eventuali possibili puntelli in Parlamento.