Napolitano: no elezioni. Serve salto di qualità
Capo dello Stato invoca stabilità politica e attenzione su conti pubblici. Berlusconi soddisfatto
Dopo aver parlato in mattinata con il corpo diplomatico al Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato a farsi sentire anche nel pomeriggio in occasione dello scambio degli auguri con le alte cariche dello Stato. CONTI PUBBLICI - E anche stavolta il suo intervento ha toccato molte delle vicende al centro dell'attualità. Secondo il Capo dello Stato i conti pubblici devono essere tenuti sotto controllo con la "massima serietà", e deve esserci un "nuovo spirito di condivisione" verso le priorità del Paese e un "impegno bipartisan per ridurre il debito e per le riforme ineludibili". Napolitano ha poi affermato che bisogna realizzare un "salto di qualità perché l'Italia può farcela ma bisogna essere impietosi sulle debolezze". "EVITARE SCIOGLIMENTO CAMERE" - L'inquilino del Quirinale ha anche assicurato che è sua intenzione evitare lo "scioglimento anticipato delle Camere per il bene del Paese", poiché questa è una "prassi improvvida". Constatando il "distacco allarmante tra la politica e la società", il Presidente ha chiesto che cessi l'abitudine di vivere la politica come una "continua contesa". Il Capo dello Stato ha poi aggiunto: "Continuerò a sollecitare la continuità della vita istituzionale e dunque di una legislatura al cui termine mancano più di due anni: sempre che, beninteso, vi sia la prospettiva di un'efficace azione di governo e di un produttivo svolgimento dell'attività delle Camere". Napolitano è tornato a parlare degli scontri di Roma, e come aveva già affermato in mattinata, "guai a sottovalutare il malessere dei giovani, perché è concreto", ha affermato. PREMIER SODDISFATTO - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha apprezzato le parole del Capo dello Stato. Secondo il premier, "il presidente Napolitano ha spezzato una lancia per la continuità dell'esecutivo" - chiaro il riferimento all'appello a non sciogliere le Camere - "e questo", ha continuato il Cavaliere, "è in sintonia con quello che noi abbiamo ritenuto sia l'interesse del Pese. "EURO, IRRINUNCIABILE CONQUISTA" - Napolitano, rievocando la profonda crisi che nel 2010 ha sconvolto Grecia e Irlanda, ha parlato della moneta unica, definendo l'euro "una storica e irrinunciabile conquista", sulla quale però grava di un'Europa che zoppicca. Come hanno appunto dimostrato le crisi di alcuni Paesi dell'Unione. "Di fronte a queste tensioni e alle minacce di possibile estensione agli altri Stati membri della Ue sono venute a nudo insufficienze strutturali della costruzione europea, ambiguità, debolezze, divisioni sul piano politico rispetto agli sviluppi da dare a quel processo" ha detto lamentando che "non si è ancora pienamente usciti, come invece è necessario, da una situazione in cui è apparso a rischio, anche attraverso imprudenti esternazioni, il destino dell'euro se non della stessa Unione europea; ed è apparso dubbio l'impegno a difendere e a rafforzare entrambe queste storiche e irrinunciabili conquiste".