Verdini: "Il Terzo Polo non ci fa nessuna paura. In molti verranno con noi"
L'intervista di Belpietro al coordinatore nazionale Pdl: "L'unione di Centro tradisce il progetto bipolarismo"
Un estratto dell'intervista del nostro direttore, Maurizio Belpietro, a Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl. Il colloquio è andato in onda lunedì 20 dicembre ne "La Telefonata", la rubrica di Belpietro all'interno di Mattino Cinque. Il tema, lo sciopero dei calciatori del prossimo 11 e 12 dicembre. C'è in Parlamento un disagio straordinario su una incongruenza che si è creata. Si dice che si crea un Polo di responsabilitùà per evitare pasticci finanziari come quelli di altri paesi, e nello stesso momento si chide la cosa peggiore al mondo: la caduta del governo e una crisi al buio. Questo sentimento attraversa il Parlamento, e il senso di responsabilità di molti si è evidenziato dandoci la possibilità di tenere in piedi al governo. Al momento, chiaramente, chiediamo che il senso di responsabilità si ampli: c'è la necessità di andfare avanti. Verdini ma con tre voti di maggioranza non si può governare, quindi che si fa? Vede direttore, c'è questa sottovalutazione, è evidente che la funzionalità del Parlamento non si può basare su tre o cinque voti. Però c'è stata una questione politica molto forte, che era il superamento di Berlusconi e quindi di un ritorno indietro della politica. Io non capisco la differenza tra l'aumento della maggioranza con l'arrivo di nuovi parlamentari che hanno senso di responsabilità, con quella invece di affidarla alle segreterie di partito. Non credo ci sia differenza: la necessità è la stessa, e in questa necessità si muove l'anima del Parlamento. Si parla di compravendita, ma sono tutte cose sciocche: è una questione grave che è in mano ai parlamentari che, io ricordo, sono senza vincolo di mandato. I partiti sono diversi: hanno un impegno con gli elettori. Ma ci dica una cosa: come si fanno i numeri? Qualcuno dice che ci sono otto parlamentari pronti a passare con voi dall'opposizione. Altri dicono che sono venti. Quanti sono alla fine? In quanti faranno il passaggio io non lo so. Ma ci sono situazioni di disagio all'interno di Fli, Uce e dello stesso Pd. Anche all'interno dell'Idv, e lo abbiamo visto. Ma è vero che ci sarebbero adddirittura uomini vicino all'ex ministro Fioroni, un uomo importante dei democratici, pronti a passare con voi? Io questo non lo so esattamente. So però che la compontente ex-popolare e Margherita, all'interno del Pd, si sente compressa e non si sente a suo agio, specialemnte per l'ambiguità di comportamteno all'interno del Pd stesso. Si osservano le cose essenziali: sul piano sindacale abbiamo visto una profonda differenza tra Uil, Cisl e Cgil. E' noto che una parte della Margherita è molto legata al sindacato. Abbiamo visto come hanno trattato il segretario della Cisl in diverse occasioni. Sono cose molto gravi. Gli esponenti di Futuro e Libertà che sono passati fuori dalla maggioranza sono stati defninti dei traditiori. Non crede che anche quelli che passano nella maggioranza lo siano? Vede la definizione di traditori è legata a un altro aspetto. Cerco di interpretare. Noi avevamo fatto nel 2008 un capolavoro politico, che verrà riconosciuto nei libri di storia: abbiamo semplificato la politica, portando in parlamento cinque gruppi parlamentari, puntando su un bipolarismo compiuto grazie anche al Pd di Veltroni. Il sistema bipartitico credo sia l'anima della politica, perché è così, con sistemi elettorali diversi, negli Usa, in Inghilterra, Francia, Germania e Spagna. Non sto citando Paesi lontani dalle democrazie più avanzate. In Italia, caratterizzata da 50 anni di partitocrazia, portare questo sistema è stato, come dire, un capolavoro politico. Traditori quindi si riferisce a questa cosa qui: aver tradito un fatto così straordinario, che era la semplificazione della politica. Tradire il fatto che la politica si è innovata: si punta sui programmi e non più sulle ideologie. Si punta più sul consenso popolare che sui giochi di palazzo. Mi dice un po' cosa ne pensa del Terzo Polo? Penso che sia un'aggregazione che già nei prossimi giorni si troverà in difficoltà. Pensi come si comporterà in Senato, dove in discussione c'è la riforma universitaria, e dove il Fli alla Camera ha votato a favore mentre l'Udc ha votato contro. Non li temete, quindi? No, perché è un'aggregazione fatta a tavolino. Abbiamo visto anche il Pd, che è stato fatto a tavolino: il risultato non c'è stato. Il Pdl è stato fatto prima con gli elettori e poi a tavolino. C'è una bella differenza.