Abu Omar, Wiki rivela le pressioni Usa sull'Italia
Nuovi cablogrammi sul portale di Assange: l'azione della Cia sulla procura
Il rumore di fondo di Wikileaks non si spegne. Il governo americano, secondo quanto rivelato dal portale di Julian Assange, cercò di "condizionare" l'inchiesta della Procura in Italia sugli agenti della Cia coinvolti nel sequestro di Abu Omar: all'inizio, gli statunitensi avrebbero agito attraverso "canali diplomatici", ma successivamente anche con "colloqui di alto livello con il primo ministro italiano Silvio Berlusconi. A rivelare i i nuovi cablogrammi il settimanale tedesco Der Spiegel, sulla base di alcuni dispacci inviati a Washington dall'ambasciata americana a Roma e ottenuti dal sito Wikileaks. PRESSIONI SUI GIUDICI - Gli Stati Uniti sarebbero intervenuti con le autorità italiane al fine di fare pressione sui giudici che si stavano occupando della vicenda del sequestro di Abu Omar a Milano da parte di agenti della Cia, nell'ambito delle cosiddette "extraordinary rendition". Il pressing americano risalirebbe al 2006, riporta il portale pirta, e sarebbe avvenuto più volte, prima attraverso i canali diplomatici, quindi anche in colloqui con il premier Silvio Berlusconi. Dal presidente del Consiglio, sempre secondo quanto è scritto sui dispacci, i diplomatici Usa avrebbero avuto rassicurazioni sul fatto che il caso sarebbe stato seguito "con benevolenza". I dispacci svelati conclude Der Spiegel, provengono dell'ambasciata americana a Roma. IL RUOLO DI ROBERT GATES - Nei documenti viene descritto nel dettaglio come l'ambasciatore americano in Italia, ma anche il segretario Usa alla Difesa Robert Gates, abbiano fatto aperte pressioni sul governo italiano. Tra le richieste, quella di ottenere che i magistrati non spiccassero un mandato di cattura internazionale contro gli agenti Cia coinvolti nel sequestro di Abu Omar.