E Santoro assolve i teppisti. Colpa di Silvio, ovviamente
Ad AnnoZero va in scena la difesa dei violenti che hanno devastato Roma (e Fiat chiede 20 milioni di danni). Commento di Enrico Paoli
I teppisti che hanno devastato Roma, facendo tanti per venti milioni di euro, non chiederanno certo i danni (come ha deciso di fare la Fiat per il servizio sulla MiTo del 2 dicembre scorso, chiedendo una cifra pari ai danni fatti dai teppisti) per il trattamento che ha riservato loro Michele Santoro, conduttore di AnnoZero. Anzi, dovrebbero fargli un monumento. Forse lo faranno i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri aggrediti e sbeffeggiati in piazza e maltrattati in studio, difesi in trasmissione dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, offeso per «l'apologia di reato» fatta dagli studenti presenti ad AnnoZero, che lo hanno fischiato, inneggiando agli scontri. Il ministro, a quel punto, ha protestato con Santoro per l'assenza in studio di un poliziotto per il contraddittorio. «Lei è figlio di una cultura politica intollerante», ha gridato il leader degli studenti Luca Cafagna. «Zitto, vigliacco, andate contro ragazzi che fanno il loro dovere e andate in piazza con la faccia nascosta», ha proseguito La Russa. Il ministro ha minacciato di andarsene, finendo poi per polemizzare con Antonio Di Pietro, che gli ha dato del «fascista», beccandosi dell'«analfabeta». Per Santoro, insomma, quanto avvenuto in piazza «è stato uno scoppio di rabbia, piuttosto una rivolta che una guerriglia, regalando consensi al governo». E i «cosiddetti disordini», così li ha classificati Santoro, hanno mostrato la faccia peggiore del governo. Le immagini dedicate ai poliziotti, infatti, erano mirate a denigrarli, non a difenderli. I fotogrammi riservati ai manifestanti, invece, hanno mostrato la faccia «pulita» degli studenti, pronti a giustificare gli atti di vandalismo. «Quando si arriva agli estremi», dice una studentessa, «ci sta anche la violenza. La gente non ascolta, i capi non ascoltano, per questo serve la piazza». «Questo governo tende solo a criminalizzarci», dice un'altra studentessa, «il clima in Italia è così esasperato che se penso alla violenza non riesco a pensare a un sanpietrino. Bisogna guardare la pietra grossa, non quella piccola». Occhio: la pietra grossa sono il governo e la riforma Gelmini, i sanpietrini sono carezze. E poi, via, con le immagini dei poliziotti che fermano questi “signorini” della piazza. Vittime loro, carnefici i poliziotti, condendo il tutto con l'ennesimo pistolotto di Roberto Saviano. «Questo governo in difficoltà cercherà con ogni mezzo di delegittimare chi scende in strada», dice lo scrittore , «cercherà di terrorizzare gli adolescenti e le loro famiglie col messaggio chiaro: mandateli in piazza e vi torneranno pesti di sangue e violenti». Le immagini delle forze dell'ordine assaltate e bersagliate dai teppisti arrivano dopo, a metà puntata, ma non rendono giustizia a chi ha evitato il peggio. Lapidario il commento di Sandro Ruotolo: «La stessa cosa avvenuta a Genova, a piazza Alimonda». Forse volevano il morto, forse volevano un altro Carlo Giuliani. La Fiat, invece, i danni gli ha chiesti eccome. L'azienda torinese ha presentato il conto chiedendo a Santoro e a Corrado Formigli, l'inviato di AnnoZero, 20 milioni di euro. Infine la Corte dei Conti ha condannato Agostino Saccà e Antonio Marano, all'epoca direttore generale della Rai e direttore di Raidue, al pagamento di 110 mila euro ciascuno per la vicenda Santoro allontanato dalla Rai per l'Editto Bulgaro.