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Trombone viola

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di Filippo Facci

Giulio Bucchi
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Lo scandalo di Wikileaks - rilanciato da giornalisti servi del potere, e pagati coi soldi nostri e di Beppe Grillo - è chiaramente un pretesto per oscurare il vero avvenimento politico che in questi giorni ha squassato le coscienze civili: la poderosa Convention del Popolo Viola che c'è stata al Teatro Vittoria di Roma domenica scorsa, anniversario del mitico No Berlusconi Day che portò in piazza - dicono loro - un milione di persone. Questa volta però erano in 600 - dicono loro anche questo - nonostante alla convention potesse «partecipare e intervenire qualsiasi cittadino» che avesse voluto «far parte di quell'immenso flusso nato dopo il 5 dicembre 2009, perché niente e nessuno riuscirà a fermarci». Eccoli finalmente i cittadini arrabbiati, gli anti-politica, quelli delle rivolte senza padrini. Bilancio: solo 24 interventi, dei quali 11 sono venuti da una passerella di politici nazionali; tra questi Nichi Vendola, Antonio Di Pietro, Marco Ferrando, Oliviero Diliberto, Angelo Bonelli, Sandro Gozi e Vincenzo Vita. Presenti anche Marco Pannella, Francesca Re David (Cgil), Giuseppe Giulietti, Mario Staderini e Giorgio Bocca. C'è già stata una scissione, pare: un secondo Popolo viola (http://www.facebook.com/popoloviola.gruppi) si prepara a squassare altre coscienze civili. Nell'attesa, un solo giornale ha parlato della la Convention in prima pagina: questo.

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