Obama ko tecnico, stop a chiusura Guantanamo
La Camera blocca uno dei punti principali del programma di Barack. Democratici allo sbando
Nuova marcia indietro (forzata) di Barack Obama, che spezzato dalle elezioni di mid term, dopo l'approvazione della proroga agli sgravi fiscali a cui si era fieramente opposto, si è piegato anche su Guantanamo. La Camera dei rappresentati Usa ha di fatto bloccato la chiusura del carcere di massima sicurezza che si trova a Cuba. La serrata era prevista per il 2011, e con lei va nel dimenticatoio anche l'idea di celebrare i processi per gli attentatori dell'11 settembre sul suolo americano. OBAMA COME JOHNSON - Il doppio provvedimento, l'ennesima mazzata che Barack dovrà incassare, ora attende la definitiva ratifica del Senato, dove i democratici mantengono la maggioranza, dilaniata però da dissidi interni (mercoledì una pattuglia democrat ha addirittura proposto le primarie per le prossime presidenziali, scavalcando così il diritto di Obama a ripresentarsi, fattispecie avvenuta soltanto ai tempi di Lyndon Jonhnson). IL TRANELLO IN FINANZIARIA - Il presidente a stelle e strisce aveva inserito la chiusura di Guantanamo nei punti principali del suo programma, ma l'obiettivo traballa per la legge finanziaria, approvata con 212 voti contro 216 alla Camera. Il punto è che il testo contiene un paragrafo che proibisce "l'utilizzo di fondi per trasferire o liberare sul suolo Usa Khaled Sheikh Mohammed (mente dell'attentato alle torri) e qualunque altro prigioniero di Guantanamo. Un secondo paragrafo, infine, sottolinea che "nessun fondo fornito al ministero della Giustizia da questa legge o da altre potrà essere utilizzato per l'acquisizione di prigioni allo scopo di rinchiudere persone detenute alla base navale di Guantanamo, a Cuba". Oggi, la prigione cubana, ospita 174 prigionieri, di cui tre soltanto formalmente condananti da un tribunale militare.