Webber shock: "Quattro gare con frattura a spalla"
Il pilota australiano si confessa in un libro. Nella Red Bull lo sapeva solo suo fisioterapista
Mark Webber ha corso le ultime quattro gare del Mondiale di Formula 1 con una frattura alla spalla destra, che aveva tenuto nascosta anche al suo team, la Red Bull. LA CONFESSIONE NEL LIBRO - L'australiano lo scrive nel libro appena presentato, "Sinceramente - 2010, Una stagione da ricordare". Webber racconta di essersi fatto male cadendo dalla sua mountain bike in allenamento dopo il Gran Premio di Singapore del 26 settembre, ma non ritiene che questo infortunio sia stata la causa della rimonta subita nel Mondiale piloti, perso a vantaggio di Sebastian Vettel: a quel punto, infatti, aveva 11 punti di vantaggio sullo spagnolo Fernando Alonso della Ferrari e 25 sul compagno di squadra tedesco. "Ho subito la cosddetta frattura dello sciatore", scrive Webber. Il pilota, già in combutta col team per i favoritismi accordati al neo-campione del mondo Sebastian Vettel, ha tenuto all'oscuro di tutto il capo della squadra, Chris Horner, confessandosi solo con il fisioterapista Roger Cleary e il responsabile medico della F1, Gary Hartstein. INFILTRAZIONI DI CORTISONE - La frattura non poteva però essere curata e prima delle gare in Giappone e in Corea del Sud Webber si è sottoposto a infiltrazioni di cortisone per sopportare il dolore. "Una settimana prima della gara di Suzuka ho ripreso per la prima volta la mountain bike dopo l'incidente del 2008 in Tasmania", racconta l'australiano. "Ero con un amico, quando improvvisamente lui è caduto e io non sono riuscito ad evitarlo". IL PRECEDENTE - Nel novembre del 2008 Webber era stato colpito da un'automobile procurandosi fratture di poco conto alla gamba destra e alla spalla: anche in quel caso tenne all'oscuro sia il team che l'opinione pubblica. "Suzuka è un tracciato terribile ed il giorno supplementare di riposo (la pioggia costrinse gli organizzatori ad annullare le qualifiche del sabato, ndr) fu una benedizione, anche se per la gara mi aiutò molto l'infiltrazione".