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Spagna aeroporti ko. Poi i controllori tornano al lavoro

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Oltre 330mila persone rimaste a terra e disagi a catena in tutta Europa. Poi riaperto spazio aereo

Cristina Dei Poli
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Per la prima volta nella storia democratica della Spagna il capo del governo, Josè Luis Rodrìguez Zapatero, ha decretato lo stato di allerta in seguito allo alle proteste che hanno creato il caos nel settore dei trasporti. Non succedeva dai tempi del franchismo. A paralizzare il Paese è stato lo sciopero, a sorpresa, dei controllori di volo. Il motivo per il quale hanno incrociato le braccia, a partire da venerdì sera, è la protesta contro un decreto sugli orari di lavoro, varato sempre venerdì dal governo socialista di Zapatero. Secondo quanto si è appreso, però, dopo una mattinata di massima tensione in tutto il Paese (con conseguenze anche all'estero), i piloti si sono arresi e sono tornati al lavoro. Lo spazio aereo è stato riaperto poco dopo le 16 ma, nonostante il decollo di alcuni voli, la ripresa del traffico procede ancora a rilento in tutta la Penisola: si stima, infatti, che prima della regolarità assoluta dovranno trascorrere almeno 24/48 ore. LA REAZIONE DEL GOVERNO - L'esecutivo iberico aveva tuonato: "Non cedremo al ricatto".  Il comportamento dei dispositivi di controllo aereo "è intollerabile. Per questa ragione, il governo agirà con la massima determinazione e la massima fermezza utilizzando tutta la forza della legge per porre fine a questa situazione. Se i dispositivi di controllo non raggiungono immediatamente i loro posti di lavoro, il governo ricorrerà alle misure straordinarie necessari", così il premier José Luis Rodriguez Zapatero. I NUMERI - Si calcola che siano rimaste a terra almeno 330mila persone a causa dello stato d'emergenza, e i controllori erano stati "mobilizzati" (precettati): se non avessero lavorato, sarebbero dovuti comparire davanti alla Corte Marziale, per delitto di disobbedienza previsto dal codice militare. Il decreto, annunciato il vicepremier Alfredo Rubalcaba, avrebbe trovato attuazione nella giornata di sabato.LE COMPAGNIE - Il gruppo spagnolo Iberia ha dovuto cancellare tutti i voli previsti fino alle 6 di domenica mattina, mentre Ryanair ha annunciato la sospensione dei voli sul suo sito, sottolineando che "lo spazio aereo spagnolo non riaprirà prima di questa sera tardi". I disagi si protrarranno quindi per tutta la giornata. Ma a rimanere bloccati a terra sono anche tutti i mezzi di Air France, Klm, Thaï Airways. La Easyjet ha annunciato la cancellazione di tutti i voli da e per la Spagna, le isole Canarie, il Portogallo e il Marocco per il resto della giornata. Per la giornata di domenica mancano comunicazioni ufficiali, ma da parte delle compagnie aeree giungono notizie su "possibili cancellazioni". NEL RESTO D'EUROPA - Lo sciopero ha fatto sentire i suoi effetti anche in Italia, bloccando a terra moltissimi passeggeri diretti  nella penisola iberica e intasando gli aeroporti romani di Ciampino e Fiumicino. In quest'ultimo scalo, in particolare, saranno 51 i voli da e per la Spagna annullati. Problemi per i viaggiatori anche in Francia, a causa di una riduzione dei voli imposta dalla direzione dell'Aviazione Civile, allarmata a causa del maltempo. Stessi problemi in Inghilterra dove molti aeroporti sono rimasti chiusi. Il più colpito è lo scalo Londinese di Gatwick, il quale ha visto la cancellazione di 1200 voli. Cancellazioni e ritardi anche a Schiphol ad Amsterdam, Tegel a Berlino, e ad Edimburgo e Vienna. In tutta Europa le compagnie consigliano di contattare i call center per avere notizie aggiornate sui voli. DISAGI ANCHE NEL CALCIO - E' bufera anche nel campionato spagnolo per lo sciopero dei controllori di volo. Il match Osasuna-Barcellona, in un primo momento, era stato annullato per i disagi negli aeroporti ma anche per il maltempo che imperversa sulla Penisola iberica. Nel pomeriggio, invece, è giunta la conferma ufficiale: l'incontro, previsto per le 20 di sabato a Pamplona, si giocherà. Il rinvio era stato richiesto dal Barcellona, che dovrebbe affrontare un "problematico" viaggio di 500 km in pulmann. Si è appreso che i blaugrana si sposteranno in treno fino a Saragozza, da dove ragginugeranno Pamplona in autobus. Secondo i principali quotidiani sportivi spagnoli, tradizionalmente vicini al Real Madrid, il rinvio sarebbe stato un "favore" alla squadra di Guardiola: viene dunque dato ampio risalto al tweet del giocatore dell'Osasuna Juanfran che, su Twitter, ha scritto "è una vergogna".

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