Italia sotto neve e pioggia. Voragini a Roma
Per ora nessun disagio particolare sulle autostrade. Tevere a rischio esondazione
Non si placa l'ondata di maltempo sulla penisola Italiana. Disagi al centro Italia, neve a Milano, acqua alta a Venezia e, a Roma, il Tevere è a rischio esondazione. Forti venti al sud. Ma la neve non da tregua in tutto il Vecchio Continente, dove in diversi aeroporti i voli sono stati interrotti. Voragini a Roma - Due voragini si sono aperte a Roma, costringendo i vigili urbani a effettuare restringimenti di carreggiata e deviazioni del traffico. La prima si è aperta su via Flaminia Nuova, all'altezza di via di Grotta Rossa, l'altra invece su via Michele Ferraiolo. Le voragini, a quanto si apprende dalla Polizia municipale, sono di modesta entità e squadre di operai sono già al lavoro per risolvere le problematiche. Intorno alle 12.30 è stata chiusa al traffico anche via Achille Papa, tra via Monte Zebio e viale Carso, per la presenza di alberi sulla carreggiata. Il Tevere - “Il livello idrometrico del fiume Tevere è salito di un metro e dieci centimetri in un solo giorno per effetto delle intense precipitazioni che hanno accompagnato la nuova ondata di maltempo”. E' quanto emerge dall'ultimo monitoraggio della Coldiretti alle 10 del primo dicembre all'Idrometro di Ripetta, dove è previsto si possa superare la soglia di attenzione stimata a 11 metri e 30. Lo stato del fiume Tevere, rileva Coldiretti, “è significativo degli effetti del maltempo che preoccupa anche altre regioni del Centro e del Nord Italia dove le precipitazioni intense hanno fatto alzare il livello di attenzione nelle campagne”. Il Centro funzionale regionale della Protezione civile della Regione Lazio sta monitorando la situazione dei fiumi dopo le criticità registrate la scorsa notte soprattutto nel territorio reatino. Non si aspettano comunque livelli superiori alla piena del 2008. Lombardia - Continua in queste ore la precipitazione nevosa che dalla serata di ieri sta interessando circa 1.500 chilometri di rete del Gruppo di Autostrade per l'Italia nelle regioni del nord del Paese. La circolazione sulle competenza del Gruppo è sempre stata regolare grazie al piano operativo attivato in collaborazione con la Polizia Stradale, che ha visto il coinvolgimento di circa 800 mezzi spargisale e sgombraneve e 1.200 operatori. Le tratte attualmente interessate dalle precipitazioni nevose sono (ore 11): A1 tra Milano e Parma; A4 tra Milano e Brescia; A5 tra Aosta e l'allacciamento con la SS26; A8 tra Milano e Varese; Diramazione Gallarate - Gattico; A27 tra Vittorio Veneto nord e l'allacciamento con la SS51. Autostrade invita i conducenti a mantenersi costantemente informati sulle condizioni meteo e di viabilità, prima di intraprendere il viaggio e a considerare tempi di percorrenza maggiori per la presenza dei mezzi operativi. Sono inoltre consigliate le catene a bordo o gli pneumatici invernali. Aeroporti europei - In Gran Bretagna sono stati chiusi Gatwick e lo scalo di Edimburgo, in Francia l'aeroporto di Lione e in Svizzera quello di Ginevra. Ma i ritardi si registrano in molti altri scali del continente in particolare in Germania (a Tegel, Berlino) e nel nord della Spagna. Sempre in Gran Bretagna sono state chiuse anche gran parte delle scuole. Il comunicato Coldiretti - Peraltro, aggiunge Coldiretti, “la caduta della neve e le continue pioggia non hanno consentito l'accesso ai terreni agricoli per le tradizionali operazioni colturali d'autunno ed hanno impedito le semine in molte aree del Paese. A rischio c'è soprattutto il grano, ma difficoltà si registrano anche per l'invasatura dei vivai, la raccolta delle olive e per lo spandimento dei reflui ad uso agronomico nei terreni delle zone di allevamento”. L'autunno 2010, continua la Coldiretti, “è stato segnato da pioggia continua ed intensa che sta modificando gli orientamenti colturali ed i risultati produttivi in molte aree del Paese oltre ad avere provocato decine di milioni di euro di danni all'agricoltura”. Un pericolo per il territorio nazionale dove “sette comuni italiani su dieci sono considerati a rischio per frane ed alluvioni su una superficie di oltre 21mila chilometri quadrati”. All'elevato rischio idrogeologico in Italia, rileva, “non è certamente estraneo il fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti, è stato sottratto all'agricoltura che interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di quasi il 27 per cento negli ultimi 40 anni”.