La Strada di Lindbergh. La sua arte si celebra a Berlino
La carriera, lunga 30 anni, di uno dei più affascinanti fotografi di moda della nostra epoca in mostra nella capitale tedesca
La fotografia di moda, quella vera, è passata da lui, che l'ha plasmata, condizionata, definitivamente mutata lasciando un segno, come solo un grande artista sa fare, nella storia del costume. Difficile costringere Peter Lindbergh in dei confini patinati, lui che con il suo obiettivo ha scavato negli sguardi intimi e profondi di top model e dive di Hollywood rubandone un pezzetto da consegnare ai posteri, difficile insomma pensare a lui solamente come un fotografo che di professione regala servizi ai magazine più famosi, perché in Lindbergh c'è molto altro, c'è la capacità ad esempio di andare oltre la bellezza plastificata e mostrare la bellezza vera, pulita, quella che se si parlasse di una bella donna definiremmo “acqua e sapone”. Il C/O Museum di Berlino con 120 opere esposte offre un quadro complessivo del suo lavoro, in una retrospettiva imperdibile dal titolo "On Street - Photographs and films 1980-2010" che ad oggi si classifica come la più grande mai allestita per i suoi lavori. Lontane dalle dinamiche di Photoshop, dalle ricerca ossessiva della perfezione a tutti i costi, le foto di Peter Lindbergh parlano di una bellezza diversa, che toglie gli orpelli e le sovrastrutture e si manifesta per quella che è, accendendo così di una luce inedita e poco vista le varie Kate Moss, Uma Thurman, Linda Evangelista, Madonna, e si potrebbe continuare con un elenco lunghissimo, perché lui, nella sua intensa carriera le star internazionali della moda e del cinema le ha fotografate tutte o quasi. Il lungo percorso espositivo, che vive degli editoriali famosi e di lavori meno noti è coronato dal prezioso contributo di Klaus Honnef, critico tedesco di fama internazionale che ha personalmente curato un'intera sezione della retrospettiva, ed è arricchito da una serie di video inediti e Polaroid mai mostrate al pubblico prima. Classe 1944, Lindbergh, che oggi vive e lavora tra Parigi, Arles e New York ha approcciato la macchina fotografica quasi per caso, facendo da assistente ad Hans Lux. La sua fotografia così intima e carica di sentimenti ha sedotto negli anni le riviste più importanti, da Vogue ad Harper's Bazaar, a Vanity Fair a Marie Claire, e perfino Rolling Stones,che spesso in copertina ha messo i suoi ritratti di celebrità internazionali. di Donatella Perrone