Finanziaria: il maxi emendamento si ferma a 5,5 miliardi
Non si trovano i due miliardi per arrivare ai 7 di copertura minimi richiesti dalla maggioranza. Salta il bonus energia
Salta una parte del maxi emendamento alla Finanziaria. Infatti, si ferma a circa 5,5 miliardi di euro. Non si sono trovati dunque i sette miliardi di copertura di cui si era finora parlato e che servivano a soddisfare le "esigenze minime" sollecitate dai gruppi della maggioranza. A riferire l'ammontare del pacchetto che il governo si appresta a presentare questa sera in commissione Bilancio della Camera e su cui sarebbe stata comunque trovata un'intesa di massima, è stato il viceministro dell'Economia, Giuseppe Vegas, uscendo dalla riunione esecutivo-maggioranza che si è tenuta a Montecitorio. Cosa non si farà - Tra le misure che non entreranno nel maxiemendamento del governo alla Finanziaria non avrebbe trovato posto il bonus energia del 55% per le ristrutturazioni edilizie. No anche alla proroga di un anno per l'esenzione Iva sugli immobili invenduti. A riferirlo il viceministro all'Economia, Giuseppe Vegas, uscendo dalla riunione esecutivo-maggioranza che si è tenuta a Montecitorio. Cosa rimane dentro - Nel pacchetto, ha spiegato Vegas, vengono confermati 1,27 miliardi di euro per Comuni e Regioni, 1,5 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, 1 miliardo per l'università, 800 milioni per gli sgravi sul salario di produttività. Queste saranno le misure certamente finanziate "su base annua", mentre altri interventi dovrebbero ottenere risorse "per un periodo più breve". A trovare spazio anche lo stop al ticket sulla diagnostica "per un periodo di 6 mesi" che dovrebbe valere circa 400 milioni di euro. "Qualcosa" dovrebbe esserci anche per l'editoria, ha aggiunto il viceministro senza specificare i dettagli. Le missioni internazionali dovrebbero ottenere circa 800 milioni per 6 mesi e anche il 5 per mille "non sarebbe finanziato per tutto l'anno". Dentro anche i fondi per le scuole paritarie.Quanto alle coperture: "fino a un miliardo dovrebbe arrivare dai giochi, 2,5 miliardi dalle aste per le frequenze delle tlc e 1,7 miliardi dal fondo di Palazzo Chigi".L'emergenza in Veneto, dopo il vertice di questa mattina a Palazzo Chigi, è confermato che sarà al centro di un'altra partita.