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Bersani: "La Lega e Berlusconi ci fanno un baffo"

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Il leader del Pd attacca gli avversari politici e i cosiddetti "rottamatori" che gli chiedono di fare largo ai giovani. Poi promette: "Saremo il primo partito del Paese"

Eleonora Crisafulli
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"A noi la Lega e Berlusconi ci fanno un baffo. Inutile che vengano a dirci che siamo un partito arroccato in due o tre regioni. Facciamo duemila feste democratiche dell'Unità all'anno". Così il leader del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, esordisce all'Assemblea nazionale dei circoli del Pd a Roma, in coincidenza, non senza polemiche, dell'incontro organizzato dal sindaco Matteo Renzi a Firenze. Al primo cittadino - ribattezzato "rottamatore" per la sua richiesta di "rottamare" i vecchi dirigenti di partito per fare largo ai giovani - Bersani ha detto:  occorrono "critica e dibattito, anche all'aperto, ma con rispetto per la vita dei membri del partito. Fino ad ora questo rispetto non c'è sempre stato. Da adesso in poi lo pretendo". Il segretario rivendica il radicamento nazionale del partito e, preso dall'entusiasmo, lancia una scommessa: "Tra non molto saremo il primo partito del Paese". Poi sull'anagrafe dei suoi membri aggiunge: "Non è ancora il partito che voglio io anche perché a me lo statuto non mi consente di usare le forbici per le potature" ma "vogliamo andare a vedere i dati? L'80 per cento dei segretari provinciali ha meno di 40 anni. E allora dico: 'Avanti così". Ai vecchi del partito dice: "Voi delle altre generazioni date una mano, perché sostenere il rinnovamento non vuol dire votare per quello più giovane e poi andare avanti. Vuol dire votare per quello più giovane e dargli una mano". Dopo le frecciate a Renzi, arriva anche quella al presidente del Consiglio e al fondatore di Fli Gianfranco Fini:  "Abbiamo scelto di non fare un partito personale, perché non crediamo nella democrazia personale. Perché pensiamo che la democrazia non deve prendere una curvatura plebiscitaria. E quindi: sul simbolo di partito, io 'Bersani' non ce lo scrivo. E' chiaro?". Un premier per bene - Con esplicito riferimento alle storie di escort e festini dei giorni scorsi, il leader dei democratici ha aggiunto: "Ameremmo avere un presidente del Consiglio che potesse andare all'apertura della conferenza della famiglia. I cittadini a cui sono attribuite funzioni pubbliche hanno il dovere di svolgerle con disciplina e onore". E citando l'articolo 54 della Costituzione:  "Per avere la patente da uomo pubblico devi essere ritenuto persona per bene".

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