Napolitano: "Incertezze e fibrillazioni nel Paese"
Il Presidente della Repubblica è intervenuto alla Giornata per la ricerca sui tumori. Ha espresso fiducia verso i tanti italiani che si impegnano e danno speranza all'Italia
Nella Giornata per la ricerca sul cancro, il capo dello Stato Giorgio Napolitano esprime preoccupazione per l'Italia. ''Sappiamo tutti, e io ne sono ancor più consapevole, di quali gravi fibrillazioni e incertezze politiche e istituzionali il Paese stia soffrendo. Ma ci conforta e ci dà fiducia il fatto che molti italiani portino avanti con fermezza e continuità il loro impegno'' ha detto il presidente della Repubblica al Quirinale. Sottolineando di quanto sia fiero del lavoro di molti altri connazionali: "Il senso della missione e l'operosità che guidano come voi, in molti campi, quotidianamente, un gran numero di italiani, persone e soggetti collettivi sono una garanzia di vitalità e di coesione della nostra nazione, che ci induce anche in questi momenti difficili a guardare con fiducia al futuro''. Napolitano ha preso parola dopo degli interventi del professor Umberto Veronesi, del presidente dell'Airc Piero Sierra e del ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Prima della parentesi politica, ha commentato i progressi degli studi sui tumori citati da Veronesi, dalle nuove tecnologie applicate alla robotica, alle nanotecnologie, passando per le tecniche di ultrasuoni e di bombardamenti di protoni. Ha poi aggiunto che "favorire e sostenere la ricerca oncologica significa sostenere la causa di un più alto livello di sviluppo umano. Ma la causa del sostegno alla ricerca scientifica nel suo insieme è indivisibile anche e soprattutto in tempi di crisi". Il capo dello Stato ha ricordato che "c'è bisogno di continuare a investire nella ricerca, tra l'altro attraverso una partnership tra finanziamenti pubblici e privati". Napolitano ha ringraziato il dottor Veronesi e il ministro Fazio per i loro discorsi, precisando che "una effettiva interazione tra ruolo della ricerca, della professione medica e dell'associazionismo, e ruolo delle politiche pubbliche, è in questo campo decisiva". Ci vuole unità - Il discorso sulla situazione politica del Paese non si è concluso al Quirinale. In un'intervista al programma Tv7, parlando del sue recente viaggio in Cina il presidente ha sottolineato che "La crescita cinese non mette in crisi lo sviluppo italiano purchè lo sviluppo italiano si porti a livelli più avanzati, purchè noi riusciamo a produrre, a offrire beni a più alto contenuto tecnologico e a più alto valore aggiunto, e questo lo dobbiamo fare noi". Da qui l'appello all'unità: "Ci vuole un'Italia che funzioni come sistema paese e ci vuole molto il senso della responsabilità comune". Il Paese dovrebbe dare al mondo un'immagine unitaria, "l'Italia come nazione, l'Italia come Stato, deve presentare una sua fisionomia che non dia adito a dubbi sulla sua tenuta e sulla sua stabilità". Veronesi al nucleare - Il professore si è dimesso oggi da senatore del Pd per dedicarsi all'incarico di presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare. "Non posso restare in tutti e due i ruoli - ha detto l'oncologo - continua invece il mio impegno nella lotta contro il cancro". Veronesi ha detto di sentirsi "orgoglioso di questa fiducia nei miei confronti, sono convinto che l'Italia debba riprendere la sua avventura". Il professore ha poi sottolineato, contro eventuali timori, che l'agenzia "serve anche a difendere i cittadini da ogni possibile rischio".