Appunto
di Filippo Facci
Daniele Capezzone si è beccato un pugno in faccia all'angolo con via del Corso: mi dispiace, accidenti. Per fortuna un pugno è solo un pugno, se sei un personaggio conosciuto può capitare, se vai in televisione è da mettere nel conto, Capezzone poi è uno così, può non piacere, forse un po' ci marcia, chissà quanti si beccano pugni in faccia all'angolo con via del Corso e non fanno scene, anzi, restano muti e non si lamentano, non la buttano in politica, magari non scomodano neppure l'ambulanza per passare in ospedale a spese dei contribuenti: sempre che, beninteso, il pugno non se lo sia dato da solo, oggigiorno non si sa mai, sai come sono gli ex radicali, una volta ne ho visto uno che si prendeva a calci di nascosto, mio cugino mi ha raccontato di un altro che metteva le mani nelle trappole per topi. Scusa se sorrido, però dai, è un pugno, e un bengala è solo un bengala, e un souvenir scagliato in faccia vabbeh, che c'entra, quello era matto, e comunque è una storia che non mi quadra. Non ricominciare coi seminatori di odio e col clima politico avvelenato, non mi fare il discorso del linguaggio violento e dei fomentatori mediatici, non c'è nessun clima, anzi, il clima l'hanno creato quelli che rubano mentre mio fratello è disoccupato, e comunque tutto questo non sposta una virgola delle responsabilità di Berlusconi, insomma, non l'hai ancora capito? Sono un cretino.