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Usa-Arabia: il patto delle armi

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Presto un accordo per la vendita di forniture militari. Gli Stati Uniti incasserebbero 60 miliardi di dollari

tiziano vanni
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Il ministero della difesa degli Stati Uniti, ieri, ha reso noto al Congresso che gli Stati Uniti venderanno armi all'Arabia Saudita. L'operazione, sarebbe da circa sessanta miliardi di dollari, la più ingente della storia Usa. L'accordo include le vendita di elicotteri(70 elicotteri Apache e 72 Blackhawk), aerei militari (84 caccia e circa 30 Little Birds), radar, e bombe teleguidate. Il Congresso valuterà in trenta giorni i termini dello scambio, prima di lasciare che il Pentagono e i costruttori di armi definiscano i dettagli. La decisione certa, ci sarà dopo le elezioni di metà mandato, ma l'accordo è già praticamente fatto. Il Washington Post, come scrive oggi, considera questa come una mossa con una duplice funzione, ovvero quella di rafforzare militarmente l'Arabia in funzione anti-iraniana e quella di inviare un segnale di collaborazione a tutto il mondo arabo.Il sottosegretario di Stato americano con delega agli affari politico-militari, Andre Shapiro, ha poi dichiarato che il governo ha attentamente valutato le conseguenze che questo accordo produrrà nell'area mediorientale e che al manovra non creerà nessun problema con Israele, tradizionalmente contrario alla vendita di armi ai paesi arabi vicini.La scorsa estate infatti, Israele aveva manifestato il suo dissenso e preoccupazione, in seguito all'inaugurazione dell'impianto nucleare iraniano di Bushehr. Tuttavia, un rafforzamento militare dell'Arabia in otticca anti-iraniana potrebbe essere visto di buon grado. Di quest'avviso è anche l'analista militare Richard Aboulafia, come dichiara sempre al Washington Post: "Quando vendi armi vendi anche una relazione strategica - spiega - se si usa lo stesso tipo di equipaggiamento spesso vuol dire che si sta avviando una programma militare congiunto".  

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