Francia, marcia indietro dell'Ue sui rom
La responsabile della Giustizia Viviane Reding proporrà alla Commissione di rinunciare alla procedura d'infrazione
Torna il sereno tra la Francia e la Commissione europea. Dopo accesi botta e risposta, accuse di razzismo e rimpalli di responsabilità, la battaglia sui rom che aveva visto schierarsi i paesi di mezzo mondo sembra ormai conclusa. A deporre le armi è la responsabile della Giustizia europea, Viviane Reding, che proporrà alla Commissione di rinunciare alla procedura d'infrazione contro il Paese. La Francia avrebbe già fornito garanzie "sufficienti" sulla modifica della legislazione sulla libera circolazione dei cittadini europei. La decisione finale sarà presa dai 27 commissari, che si riuniranno martedì. A fine settembre, la Commissione aveva deciso di aprire una procedura per il mancato rispetto della legge europea dopo i rimpatri dei rom. "La Francia - aveva detto Reding - non ha trasposto nel diritto francese le garanzie procedurali" previste per i cittadini nel quadro di una direttiva del 2004 sulla libera circolazione nell'Ue. E poi: "Sono personalmente convinta che la commissione non avrà altra scelta se non quella di avviare una procedura di infrazione contro la Francia per l'applicazione discriminatoria della direttiva sulla libera circolazione". La Reding non aveva celato la sua ira: "La mia pazienza sta finendo, quando troppo è troppo, nessun Paese piccolo o grande che sia può avere un trattamento speciale quando sono in gioco i diritti fondamentali".