Terzigno, guerra ai rifiuti. Il questore: "Siamo in piena guerriglia"
Nella notte violenti scontri con cinque arresti. Caldoro smista i rifiuti napoletani ad Avellino, Benevento e Caserta
Scontri nella notte sulle strade di Terzigno. I manifestanti hanno atteso il momento del cambio per assaltare polizia e carabinieri con un lancio di sassi e ordigni artigianali. Due poliziotti e un carabiniere sono rimasti feriti ma le loro condizioni non sarebbero gravi. A tal proposito cinque dimostranti sono stati fermati e condotti in commissariato, dove gli è stato notificato il fermo. Altri compattatori sono stati danneggiati. I manifestanti hanno cosparso di olio alcune strade che portano alla discarica. Hanno innalzato barricate con detriti e terra, per impedire l'accesso al sito ai camion per sversare i rifiuti. Un gruppetto di manifestanti, composto soprattutto da donne alcune in ginocchio, si sono messi davanti agli autocompattatori con le mani alzate: si cerca di mantenere la calma per evitare i feriti delle scorse ore. La Regione decide - Per calmare una situazione tesissima, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha firmato un'ordinanza speciale con cui vengono autorizzati dei conferimenti provenienti dalla provincia di Napoli, per un tempo limitato, in tre impianti delle province di Avellino, Benevento e Caserta. "Oltre ad essere un atto ineccepibile da un punto di vista istituzionale, è anche la dimostrazione della capacità di saper assumere decisioni importanti e tempestive in momenti critici della vita dei nostri territori", ha esultato il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. Riprendono a scaricare i camion - la polizia è riuscita a far riprendere il passaggio dei camion, nonostante un lancio di pietre e urla: "assassini" e applausi di schernimento. Le forze dell'ordine hanno portato via a braccia le persone che ostacolavano i camion. Irruzione - Ancora tensioni nella località vesuviana, è notizia di pochi minuti fa che un gruppo di persone, per la maggior parte donne, hanno fatto irruzione nell'ufficio del sindaco. Il questore - "Basta parlare di tafferugli, questa è una guerriglia" lo dichiara il questore di Napoli, Santi Giuffrè, intervenendo a '24 Mattinò, su Radio 24, poi continua: "I cittadini impediscono il passaggio degli autocompattatori, e solo questa mattina, dopo tre giorni, le forze dell'ordine sono riuscite a far transitare i camion pieni di rifiuti per la strada che da Bosco Reale conduce a Terzigno. Già ieri c'erano stati scontri tra manifestanti e forze dell'ordine e anche oggi la polizia ha dovuto ricorrere alla forza per consentire agli autocompattatori di passare." Lunedì di fuoco - Il clima torna a farsi caldo alla discarica di Terzigno, nel napoletano. I manifestanti hanno bloccato la strada che porta al centro di raccolta dei rifiuti, realizzando una vera e propria barricata di fuoco. Hanno poi lanciato sassi e bottiglie contro le forze dell'ordine. Quattro camoniette di polizia e carabinieri, con altre tre auto, sono riuscite a superare il blocco ma alla rotonda di via Panoramica ci sono più di 200 persone a tenere il presidio. La tensione resta alta. “Hanno caricato donne con le mani alzate" ha detto uno dei manifestanti. Una donna sarebbe stata colta da un malore. "Ci siamo distesi a terra, sotto le camionette, ma siamo stati presi di forza e picchiati con i manganelli - racconta l'avvocato Lucio Pisacane - tra di noi c'è anche una donna incinta e un invalido. La donna è svenuta mentre l'invalido è in preda a una crisi". Il legale sottolinea che le forze dell'ordine "hanno reagito al blocco forzandolo con dei mezzi corazzati". Nuova ondata di proteste – Il blocco della strada che porta alla discarica è scattato nella notte impedendo a circa 100 autocompattatori di scaricare i rifiuti. I primi episodi di protesta erano iniziati nel pomeriggio. Sono 16 i messi che sono stati danneggiati per ora. Un auto compattatore della azienda Vrenta di Benevento è stato bruciato da ignoti. I manifestanti vogliono scongiurare la creazione di una seconda discarica dentro al parco nazionale del Vesuvio. Intanto aumentano i rifiuti a Napoli in molti quartieri della città. L'assessore all'Igiene Urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli incontra il sindaco della città Rosa Russo Iervolino per fare il punto della situazione. Intanto, il sindaco di Napoli scrive una lettera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ai sottosegretari Gianni Letta e Guido Bertolaso ai presidenti di Regione Campania Stefano Caldoro e Provincia di Napoli Luigi Cesaro, al capo dell'unità che gestisce il passaggio dall'emergenza all'ordinario generale Mario Morelli, nonchè al Prefetto di Napoli Andrea De Martino per segnalare la "gravissima situazione": "L'impossibilità di conferimento presso la discarica di Terzigno ha infatti impedito di smaltire notevoli quantità di rifiuti che ora giacciono lungo le strade della città - spiega la Iervolino- tale quantità è giunta oggi a 520 tonnellate alle quali vanno aggiunte le 600 tonnellate contenute in 80 compattatori carichi di rifiuti che non hanno potuto essere conferiti. Si tratta di un grave rischio igienico e sanitario e di un pericolo per l'ordine pubblico che richiedono l'immediato intervento delle autorità nazionali e locali".