Sarah, lo zio ritratta: "Non l'ho violentata"
L'avvocato di Misseri: "Michele era in balìa delle donne di casa". Il gip si prende 48 ore per decidere sul fermo di Sabrina. Interrogata anche la zia Cosima
Un ennesimo colpo di scena nel triste caso dell'omicidio di Sarah Scazzi. L'avvocato che difende Michele Misseri, Daniele Galoppa, ha annunciato che il suo assistito vorrebbe ritrattare davanti ai magistrati l'accusa di vilipendio di cadavere. Lo zio reo confesso non si sarebbe macchiato dell'aberrante reato di una violenza sessuale post mortem, ma avrebbe parlato dello stupro nell'interrogatorio dell'8 ottobre solo per dare un movente e un senso all'omicidio. Durante una conferenza stampa l'avvocato ha presentato Misseri come un pover'uomo in balia delle donne di casa, "accerchiato in un gineceo", un uomo impotente che "non gestiva neppure un centesimo". Tale debolezza spiegherebbe anche la sua confessione "a pezzi", le versioni discordanti per coprire la figlia Sabrina e far ricadere su di sé ogni colpa. Il gip su Sabrina - Ancora 48 ore di tempo, intanto, per il gip di Taranto per decidere se emettere l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Sabrina Misseri, cugina di Sarah Scazzi. I difensori della ragazza hanno chiesto l'immediata scarcerazione nel corso dell'udienza. Per quanto si appreso, il gip si è limitato a convalidare il fermo. Tenendo conto delle valutazioni del pm e delle dichiarazione di innocenza della giovane, il giudice prenderà una decisione. Sabrina è accusata di concorso in omicidio volontario e sequestro di persona ma continua a dichiarsi innocente: "Tutto quello che sta accadendo è assurdo. Ma dal carcere escono gli innocenti?", ha chiesto la ragazza al suo difensore Vito Russo. L'interrogatorio della zia - Intanto Cosima Misseri, madre e moglie dei due indagati per l'omicidio di Sarah Scazzi nonché zia della vittima, è stata ascoltata per tre ore dai magistrati in qualità di "persona informata sui fatti". La donna ha raggiunto la Procura di Taranto insieme all'altra figlia Valentina e a sua sorella Emma. Per evitare i tanti cronisti presenti all'ingresso della Procura è uscita dal retro, ma ha trovato una folla di curiosi che le hanno urlato "assassina". E' stato convocato dai magistrati anche Alessio Pisello, amico di Sabrina: il ragazzo, che sarà sentito come "persona informata sui fatti", è arrivato in Procura poco dopo le 19. "Uccisa da una donna" - Continuano intanto le sorprese, purtroppo sempre più agghiaccianti, sull'omicidio della 15enne di Avetrana. Il medico legale Luigi Strada ha detto che "la forza utilizzata per strangolare Sarah Scazzi è compatibile anche con quella di una donna" purché non particolarmente esile. Dichiarazione che punterebbe il riflettore sempre più sulla cugina Sabrina rispetto al reo confesso zio, Michele Misseri. Intanto si stanno cercando di capire gli spostamenti della famiglia Misseri di quel 26 agosto attraverso la mappa dei tabulati telefonici. Come nascondere una colpa? - Secondo il criminologo Vincenzo Mastronardi, professore all'Università di Roma La Sapienza, Michele e Sabrina hanno mentito fin dall'inizio. "Il pianto a pulsante, senza la naturale coda pendicolare, è stato il primo segno a svelare la simulazione". In particolare, la cugina di Sarah è stata la prima a mostrarsi all'occhio delle telecamere munita di fazzoletti e lacrimone. Un pianto che veniva innescato e poi interrotto improvvisamente, sempre con gli stessi tempi, "non come succede normalmente" precisa Mastronardi. "La letteratura noir e criminologica - aggiunge il criminologo - mette in evidenza come la convulsa partecipazione alle indagini da parte di chi non è preposto a esse è un segnale che mette sempre in allarme. Non è un caso che l'uomo abbia fatto ritrovare il cellulare il giorno dopo essere stato sentito dagli investigatori". Mastronardi, che da pugliese conosce la realtà contadina e familiare di queste zone, ammette come "plausibile la capacità di Misseri a immolarsi al posto della figlia". Sabrina contro tutti - Tra le novità, anche una discussione via sms con l'amica Mariangela. "Guarda che ti sbagli, quando sei arrivata non ero in strada", "lo sai benissimo che ti aspettavo sotto la veranda" e ancora "devi andare in televisione a dire che io non c'entro niente" scrive Sabrina. La ragazza però resiste e continua a ripetere che quel pomeriggio è arrivata davanti a casa Misseri alle 14.40 e Sabrina l'aspettava per strada, molto agitata. Un'altra intercettazione sta attirando l'attenzione degli inquirenti. Sabrina, dopo che il padre ha fatto ritrovare il telefonino di Sarah, avrebbe commentato: "Perché ha fatto ritrovare il cellulare? Il giorno prima lo abbiamo toccato tutti quel telefono, ci sono anche le nostre impronte". La famiglia Scazzi - "Quelli me l'hanno portata via e ormai quel che è fatto è fatto, e non c'è rimedio". Il padre della 15enne, Giacomo Scazzi, si sfoga così al Quotidiano nazionale. "Non li voglio nemmeno odiare perchè l'odio mi aumenterebbe il dolore e non mi restituirebbe la mia bambina". Ora vorrebbe portare via la moglie in Lombardia, lontana da Avetrana. "Ci verremo solo per portare i fiori a Sara" ha detto. Per quanto riguarda Michele Misseri e la figlia, il signor Scazzi dice di non aver "rancori" ma secondo lui devono pagare "fino in fondo se hanno colpa". Ha poi aggiunto: "Io non ho mai avuto sospetti nei loro confronti, mi sono fidato di loro, meno che mai ho avuto sospetti su quella (Sabrina, ndr) che era la migliore amica di mia figlia".