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Madre e figlia accoltellate da un vicino di casa

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Già condannato per stalking, l'aggressore non sopportava il cane delle due donne. Una è morta, l'altra è in fin di vita

Eleonora Crisafulli
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Qualche screzio tra vicini, un banale litigio per un cane che spesso si faceva sentire e Giovacchino Sereni, 75 anni Signa (Firenze), non c'ha visto più. Lo ha detto lui stesso, davanti ai carabinieri che lo arrestavano, nel tentativo di giustificare l'omicidio di una donna e il tentato omicidio di un'altra: “Non ci ho visto più, quelle due mi hanno rovinato la vita”. Le vittime sono le vicine di casa Anna Maria Lotti, 64 anni, vedova, e la figlia Eva Bigalli, 40  anni, madre e figlia. La più giovane è ancora viva ma in condizioni disperate. Proprio ieri mattina il Tribunale di Firenze aveva condannato Sereni per stalking, per aver minacciato e danneggiato l'auto delle   due donne. Quella condanna è stata forse il fattore che ha scatenato la follia. Non uno scatto d'ira, ma un gesto preparato: il pensionato ha atteso il ritorno delle due, ha aspettato che scendessero dall'auto e le ha pugnalate. Prima ha colpito la figlia, poi la madre. I fendenti hanno raggiunto le vittime  al torace. Sentendo grida d'aiuto i vicini hanno chiamato i soccorsi. Anna Maria Lotti è stata portata all'ospedale di Careggi, dove è morta in tarda serata, durante un intervento chirurgico. La figlia è ricoverata all'ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli. Il pensionato è stato arrestato per omicidio. Minacce - Sembra che in passato Sereni avesse minacciato più di una volta le due donne. Emerge una querela, datata 15 settembre, presentata da Anna Maria contro il vicino. La donna scrive: "Sereni e sua moglie Valeria, che si trovavano nel loro giardino, hanno cominciato a insultarmi e minacciarmi" con parolacce e dicendo "la figlia non c'è, vi si ammazza tutte, vi si squarta tutte e due". La moglie dell'uomo, poi trasformatosi in un killer, avrebbe detto: "Lascia fare, tanto manca poco, manca poco e vedranno". Rientrata in casa, la Lotti vide Sereni che agitava un bastone davanti al cancello e, con lo stesso bastone, colpiva uno dei cani della signora. La moglie dell'uomo - stando alla querela della vittima - "istigava il marito e mi diceva: 'Brutta str... schifosa, la faremo finita, ci state facendo impazzire con questa storia, troveremo il modo di farla finita'". Un resoconto che è un terribile preludio della follia.

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