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Azzurrini choc. 0 a 3 a Borisov e addio agli Europei

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La squadra di Casiraghi rovina contro la Bielorussia. Il ko ci esclude anche dalle Olimpiadi

Roberto Amaglio
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Doveva essere la gara che sugellava la crescita e la rinascita degli azzurrini, al termine di un biennio difficile che li ha costretti a un recupero incredibile nel girone di qualificazione agli Europei del 2011. Invece la trasferta a Borisov si è trasformata nella Caporetto calcistica del gruppo di Casiraghi. Perdendo 3 a 0 contro la Bielorussia, infatti, l'Italia Under 21 ha detto addio sia alla rassegna continentale del prossimo anno, sia alle Olimpiadi londinesi del 2012. Insomma una tragedia sportiva per una federazione che fino a qualche anno fa sfornava campioncini  e inanellava successi con una costanza impressionante; una tragedia anche inaspettata, visto che il match di andata si era concluso con la vittoria per 2 a 0 di Ranocchia e compagni. Disfatta - Da salvare c'è davvero poco. Bastano 5' per gettare alle ortiche il cospicuo vantaggio  accumulato nella gara di Rieti. Protagonisti in negativo di questo inizio orrendo il portiere Mannone e tutto il pacchetto arretrato italiano, perforati al 4' e al 5' dal veloce Yurchenko. Una doccia fredda che scombussola la squadra azzurra, ma che non la stende. I ragazzi di Casiraghi, infatti, pian pianino si rimettono in sesto, riprendendo timidamente in mano le redini del gioco. Nella ripresa l'Italia sembra ritrovare il piglio giusto, arrivando a sfiorare anche il gol qualificazione con Okaka. Ma è un fuoco di paglia. I 90' terminano 2 a 0. Si va quindi ai supplementari, dove l'errore di posizionamento di Santon spiana la strada verso il 3 a 0 a Veretilo. A stroncare le speranze degli azzurrini ci pensa anche la sfortuna, con il pallonetto di Okaka che si appoggia sulla traversa prima di spegnersi sul fondo. Ma guai ad trincerarsi dietro la sfortuna: la verità è che gli azzurrini sono stati davvero inguardabili. Ora, a distanza di dodici anni dall'ultima flop della compagine giovanile, avremo due anni per provare a mettere le pezze a questa deficienza di gioco e di giocatori.

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