Cani in appartamento, 103 liti al giorno
Secondo i dati raccolti dall'Aidaa, gli animali sono stati il pretesto di quasi 4mila processi condominiali nel 2009
Le briciole sul terrazzo, i lavori domestici, il rumore dei tacchi, i mozziconi di sigaretta. Sono tanti i motivi che portano a liti e dispetti tra i condomini. Tra le cause scatenanti maggiori in questi ultimi anni sono gli animali. Cani e gatti fanno litigare i vicini in media ogni 12 minuti e un caso su quattro finisce davanti al giudice. Lo rivela l'Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambienti (Aidaa). Nel 2009 ci sono state 11 mila richieste di consulenza in più all'Aidaa rispetto al 2008. In tutto 37 mila, 103 al giorno. Un bel numero. Notizia positiva è che sono diminuiti i litigi finiti poi in aula del tribunale (3.800 del 2009 rispetto alle 4.500 dell'anno precedente). Oggetto delle segnalazioni sono soprattutto i cani (70%). Qualche problema anche con i gatti (26%), i conigli (2%) e altri tipi di animale (2% tra tartarughe, uccelli canterini). Ciò che disturba di più è l'abbaiare degli amici a quattro zampe durante le ore di riposo e di notte. Ai condomini fa anche poco piacere che gli animali usino gli ascensori e gli spazi comuni e spesso lamentano odori sgradevoli dagli appartamenti che hanno almeno un animale domestico. Nel 2009, 54 liti hanno persino provocato feriti. Il 10 ottobre 2010 un tassista è finito in fin di vita per aver, inavvertitamente, investito un cocker. Il presidente dell'Aidaa Lorenzo Croce ha precisato che “gli animali spesso sono solo pretesti”. Secondo Croce, bisognerebbe adattare i regolamenti condominiali alle normative nazionali e regionali sulla tenuta di amici a quattro zampe e simili nei palazzi. Anche i proprietari dovrebbero stare più attenti. Più del 15% delle richieste potrebbe essere evitato se chi ha un cane avesse più cura degli spazi comuni. Le regioni meno tolleranti agli animali in condominio sono Lombardia e Piemonte. Alle loro spalle Lazio, Veneto, Emilia e Toscana. In fondo alla classifica, Valle d'Aosta, Molise, Liguria e Basilicata. Le città che hanno fatto un maggior numero di richieste di consulenza all'associazione sono state Milano, Roma, Parma, Padova e Vicenza. “Posso solo dire – ha concluso il presidente Croce – che nella quasi totalità dei casi sarebbe sufficiente l'applicazione del buon senso per arginare e risolvere il problema delle liti condominiali per animali. Troppo spesso si ricorre alle carte bollate quando invece basterebbero pochi accorgimenti per risolvere situazioni che se trascinate possono in alcuni casi degenerare in maniera incontrollata”.