Nobel per la Pace al dissidente cinese Liu Xiaobo
Pechino reagisce e convoca l'ambasciatore norvegese: "Un'oscenità". Obama "Va liberato"
Nobel per la Pace al dissidente cinese Liu Xiaobo. Il premio è stato assegnato "per la sua lunga e non violenta battaglia per i diritti umani in Cina". E immediata sarebbe scattata la reazione di Pechino, che nei giorni scorsi aveva esortato il Comitato per il Nobel a non assegnare il premio a un dissidente. Secondo un messaggio diffuso su Twitter, alcuni poliziotti si sono recati nell'abitazione di Liu Xiaobo a Pechino per discutere con Liu Xia, la moglie del premio Nobel, e stabilire se Liu Xiaobo potrà rilasciare dichiarazioni alla stampa. Gli agenti avrebbero impedito alla donna di parlare con i giornalisti. Xia però è stata raggiunta telefonicamente dall'Agence France e, sfidando il divieto impostole, ha dichiarato: "Sono felicissima, non so che dire. Voglio ringraziare tutti coloro che sostengono Liu Xiaobo. Voglio ringraziare il comitato del Nobel, Vaclav Havel, il Dalai Lama e tutti coloro che hanno sostenuto Liu Xiaobo. Chiedo con insistenza al governo cinese di liberarlo", ha aggiunto. La polizia ha detto che intende accompagnarla nella provincia di Liaoning, dove il marito è in carcere, così che possa dargli la notizia del premio. Come affermato anche dal Comitato per il Nobel, infatti, Liu Xiaobo non è stato ancora informato. La trasmissione in diretta della rete televisiva Bbc sull'annuncio del premio Nobel per la pace è stata interrota in Cina. Il premio viene consegnato a Oslo il 10 dicembre, anniversario della morte del fondatore, il filantropo svedese Alfred Nobel. Assieme alla medaglia e a un diploma viene rimesso un assegno di 10 milioni di corone svedesi (circa un milione di euro). Dalai Lama - Anche il Dalai Lama, il leader tibetano in esilio e premio Nobel per la pace nel 1989, ha voluto commentare l'assegnazione: "Premiare con il Nobel per la pace Liu Xiaobo è il riconoscimento della comunità internazionale all'innalzamento della voce tra il popolo cinese per premere la Cina attraverso riforme politiche, legali e costituzionali". Dagli States il presidente Barack Obama (Nobel 2009) ha applaudito la decisione di attribuire il premio al dissidente cinese e ha invocato la scarcerazione di Xiaobo. Motivazioni - "Negli ultimi decenni la Cina ha fatto enormi progressi economici, forse unici al mondo e molte persone sono state sollevate dalla povertà. Il Paese ha raggiunto un nuovo status che implica maggiore responsabilità nella scena internazionale, che riguarda anche i diritti politici. L'articolo 35 della Costituzione cinese stabilisce che i cittadini godono delle libertà di associazione, di assemblea, di manifestazione e di discorso, ma queste libertà in realtà non vengono messe in pratica". Per oltre due decenni, continua il Comitato del Nobel, "Liu è stato un grande difensore dell'applicazione di questi diritti, ha preso parte alla protesta di Tienanmen nell '89, è stato tra i firmatari e i creatori del Manifesto 08 della democrazia in Cina. Liu ha costantemente sottolineato questi diritti violati dalla Cina. La campagna per il rispetto e l'applicazione dei diritti umani fondamentali è stata portata avanti da tanti cinesi e Liu è diventato il simbolo principale di questa lotta". Liu Xiaobo è attualmente in prigione per aver diffuso il documento Carta 08, in cui si chiedono riforme politiche, compresa la libertà di riunione, di stampa e di religione. Fu condannato a 11 anni di carcere il 25 dicembre scorso per "incitamento a sovvertire il potere dello stato". I suoi avvocati, afferma Amnesty, hanno avuto soltanto 20 minuti di tempo per presentare la loro arringa, in un processo che è durato meno di tre ore. Carta08 - Decine di intellettuali hanno partecipato alla stesura di Carta08, in un processo che si è protratto per mesi. Il documento è stato reso pubblico alla fine del 2008 con 303 firme di scrittori, avvocati, giornalisti, accademici e cittadini ordinari. In quel periodo la polizia cinese ha fermato e interrogato tutti i firmatari iniziali. Il documento, nelle poche ore nelle quali è rimasto accessibile su Internet, ha raccolto oltre duemila firme. L'unico ad essere trattenuto fu Liu Xiaobo che nel 2009 fu accusato di "incitamento alla sovversione del potere dello Stato e a rovesciare il sistema socialista" per il ruolo avuto nell' elaborazione di Carta08. La reazione di Pechino - L'assegnazione del Nobel per la Pace a un dissidente è uno schiaffo per il governo cinese. Nei giorni scorsi Pechino aveva ammonito il Comitato a non fare una scelta del genere, né per Liu né per altri fautori dell'ingresso della democrazia in Cina. E oggi il governo cinese ha definito l'assegnazione "un'oscenità" che va contro i principi di questo premio e ha avvertito che avrà ripercussioni sulle relazioni con la Norvegia. A tal proposito l'ambasciatore del Paese scandinavo a Pechino è stato convocato dal ministero degli Esteri cinese, che gli ha espresso il suo "malcontento" per l'assegnazione del premio Nobel per la pace. Decine di arresti - Nella serata cinese numerosi dissidenti sono scesi in piazza per festeggiare il Nobel a Liu Xiabao. I militari sono intervenuti arrestando almeno 20 persone. La notizia è stata fornita dall'avvocato a tutela dei diritti umani, Teng Biao.