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Vertice di maggioranza, intesa raggiunta tra Fli e Lega
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Confermati i presidenti delle commissioni parlamentari, compresi i finiani Bongiorno, Moffa e Baldassarri
Intesa raggiunta tra i capigruppo in Parlamento di Futuro e libertà, Lega e Pdl, Mpa e Noi Sud, durante il verice di maggioranza appena concluso. Tutti d'accordo in poco più di mezz'ora. "L'orientamento - ha spiegato Maurizio Gasparri - è quello di confermare i presidenti di commissione che abbiamo eletto a inizio legislatura", compresi i finiani Giulia Bongiorno alla Giustizia, Silvano Moffa al Lavoro della Camera e Mario Baldassarri alle Finanze al Senato. Intesa anche sul ddl di riforma dell'università. Secondo quanto hanno riferito i partecipanti alla riunione, il calendario dei lavori verrà accelerato, anche grazie a un altro vertice programmato per oggi con il ministro Mariastella Gelmini e i parlamentari di centrodestra di Camera e Senato che seguono il provvedimento, per concordare eventuali modifiche. L'incontro tra i capigruppo negli uffici della Lega Nord a Palazzo Madama, ospitati nel Palazzo dei Beni Spagnoli, è il primo confronto dopo la fiducia ottenuta dal governo alla Camera e al Senato. Il capogruppo di Fli al Senato, Pasquale Viespoli, ha apprezzato l'iniziativa perché "si dimostra così un metodo partecipato e responsabile. Siamo qui per discutere sull'agenda politica e sulle commissioni". Positivo anche il giudizio di Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl a Montecitorio: il vertice è "l'espressione del tentativo di portare a compimento il programma dei prossimi tre anni", "rappresenta la continuazione di quanto avvenuto alla Camera e al Senato dopo l'esposizione dei discorso del presidente del Consiglio". Giustizia - Per il presidente dei deputati di Fli, Italo Bocchino, con i "vertici di maggioranza si risolvono i problemi. C'è stato il riconoscimento di una terza gamba". Nel vertice non si è parlato di giustizia e legge elettorale. Ma la posizione dei finiani è chiara: "Sul sistema elettorale non esiste il vincolo di maggioranza. Noi abbiamo tre indicazioni di base: la necessità di indicare il premier, delineare prima del voto le alleanze e ripristinare il collegamento tra elettori ed eletti con le preferenze o con collegi uninominali". Sul lodo Alfano Bocchino ha confermato: "Noi siamo consapevoli della necessità di tutelare il sereno svolgimento della funzione del presidente del Consiglio. Vediamo con quali accorgimenti".
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