'Ndrangheta, bazooka davanti al tribunale
Minacce al procuratore di Reggio Calabria Pignatone. Il mondo politico ha espresso la sua solidarietà
È stato trovato un bazooka davanti al tribunale di Reggio Calabria. Poco prima, il procuratore della città, Giuseppe Pignatone, aveva ricevuto una telefonata anonima di minacce. Dietro al gesto intimidatorio c'è l'ndrangheta. Il procuratore, già il 23 settembre scorso aveva parlato di “una situazione estremamente preoccupante” a Reggio. In quei giorni erano stati messi ordigni alla Procura generale e sotto casa del pg Di Landro, ai magistrati continuavano ad arrivare minacce. “Non sappiamo chi e' il puparo',chi muove le fila della strategia eversiva in Calabria, chi piazza le bombe – aveva detto Pignatone - non sappiamo neppure cosa vuole”. Martedì scorso era stato arrestato Antonio Barillà, sindacalista calabrese della Uil trasporti, fermato dalla squadra mobile di Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione Agathos. Secondo le accuse, la criminalità organizzata e Barillà prendevano tangenti dalla cooperativa New Labor, che si occupava della pulizia dei treni nella stazione del capoluogo calabrese. Il 3 ottobre il sindacalista ha iniziato a collaborare. Messaggi di sostegno - Il mondo politico si schierato con il procuratore Pignatone. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, lo ha sentito per telefono. "Si tratta - ha affermato - dell'ennesimo tentativo messo in campo dalla 'ndrangheta, ferita a morte dai continui successi della magistratura, delle forze dell'ordine e del Governo. Occorre stringersi attorno agli uomini impegnati in prima linea su questo fronte, garantendo, in particolare ai magistrati, la possibilità di svolgere con serenità il loro delicato compito a favore della Giustizia e della Legalità". Antonio Di Pietro, in una nota, ha assicurato che "l'Italia dei Valori continuerà a essere vicino a tutti coloro che quotidianamente si battono a difesa dello Stato e per contrastare la piaga delle mafie". Il deputato di Futuro e Libertà Fabio Granata non si lascia scappare una nota di polemica sulle recenti affermazioni del premier. "Anzichè‚ teorizzare commissioni d'inchiesta sui magistrati, si sostengano le Procure più esposte sul fronte del contrasto alle mafie militari ed economiche. La situazione calabrese è da allarme rosso". "Il Paese ha necessità di capire la gravità della situazione e pertanto è urgente che il governo riferisca in Parlamento ricostruendo il quadro complessivo di queste vicende" ha annunciato Emanuele Fiano, presidente del forum Sicurezza del Pd. "Il governo ha necessità di dimostrare a questi magistrati che essi non sono lasciati soli - ha aggiunto - anche chiarendo al Parlamento quali provvedimenti intenda prendere".