Berlusconi: "I finiani rispettino l'impegno con gli elettori"
Il presidente del Consiglio assicura che il governo andrà avanti per i prossimi tre anni. Ma Fini placca il Cav sulla giustizia
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rassicura ancora una volta gli italiani: maggioranza e governo andranno avanti per i prossimi tre anni, fino alla scadenza naturale della legislatura. Intervenendo telefonicamente a una convention del Pdl in corso a Pietrelcina, il premier ribadisce l'intenzione di realizzare i 5 punti del suo programma: "Abbiamo tre anni di tempo per completare il nostro progetto di riforme", afferma, ricordando i "numeri larghi" con i quali è stata votata la fiducia al Governo in settimana. I finiani - Berlusconi si dice convinto che "il governo potrà durare", se i parlamentari finiani "si ricorderanno e non tradiranno mai l'impegno preso con gli elettori, il cui rispetto è la sola cosa che noi gli chiediamo con forza". I parlamentari eletti con il Pdl, che hanno dato vita con Gianfranco Fini a Futuro e Libertà, "devono mantenere e non dimenticare mai l'impegno preso con gli elettori: sul programma che abbiamo presentato insieme e di essersi presentati ed essere stati eletti sotto un simbolo con scritto Berlusconi Presidente". L'opposizione - E "se l'opposizione vuole continuare a comportarsi in modo aggressivo e insultante, diremo: peggio per loro", aggiunge Berlusconi. "Vorrà dire che confermano che non diventeranno mai una forza di sinistra democratica e continuando così non saranno mai seria alternativa di Governo. Anche nei giorni scorsi in Parlamento hanno solo sfogato la loro rabbia". Il riferimento è soprattutto alle accuse rivolte al Cavaliere dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro, contro il quale si prospetta un provvedimento disciplinare da parte della presidenza della Camera. Fini sulla giustizia - Poche ore prima è stato il leader di Fli Gianfranco Fini a garantire la fedeltà del gruppo "a quegli elettori e a quel programma", ma a una condizione: "che venga scritto e applicato tutto e non venga dimenticato o peggio tradito in alcune sue parti". Intervenendo telefonicamente a un convegno di Fli organizzato da Italo Bocchino a Salerno, il presidente della Camera ha puntato ancora una volta l'accento sul tema giustizia, contestando lo sfogo di Berlusconi sulle toghe rosse e ribadendo che alla base della riforma non dovrà esserci il principio di "punire o penalizzare la magistratura italiana".