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Avvenire: "La battuta a ogni costo fa brutta la politica"

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Continuano le polemiche sulle barzellette raccontate dal premier al G8 de L'Aquila e la sera della fiducia alla camera

Roberto Amaglio
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'Ci mancava solo la bestemmia dentro la barzelletta del presidente''. Comincia cosi' l'editoriale di Avvenire firmato dal direttore Marco Tarquinio. Il video pubblicato dal sito de L'Espresso, in cui Berlusconi racconta una barzelletta contro Rosy Bindi non è piaciuto ai cattolici. ''C'e' una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica. E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere'' continua Tarquinio. Il quotidiano ricorda che gli uomini delle istituzioni, soprattutto i capi di governo, devono essere un esempio di "piu' alto dovere di sobrieta' e di rispetto". Silvio Berlusconi, era finito ieri nel mirino dei contestatori per alcune barzellette raccontate in due occasioni diverse: la prima al G8 de L'Aquila e la seconda, più recente, dopo aver incassato mercoledì sera la Fiducia alla Camera. L'Aquila, la Bindi e la bestemmia - La prima gag incriminata è avvenuta a L'Aquila, nell'aprile del 2009. Incontrando un gruppo di militari che stavano presidiando la città, Berlusconi si concede una battuta a telecamere spente (cosa poi non rivelatasi vera). Se la battuta non è certo da annoverare tra le perle dell'umorismo all'italiana, a scatenare le polemiche sono stati due fattori: il riferimento al lato estetico di Rosy Bindi e un colorito finale che non ha fatto piacere sicuramente ai suoi elettori cattolici. Il filmato amatoriale venuto alla luce, riprende anche la raccomandazione finale del Premier, che dice ai suoi uditori "non traditemi eh...". "C'è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica. E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere", scrive il quotidiano dei vescovi, Avvenire. "E farebbero bene a pensarci su davvero anche coloro che bestemmie di vario tipo e barzellette  mediocri (tristemente dilaganti tra pseudo-satira e pseudo cultura) non le sopportano solo quando spuntano sulla bocca di un avversario, meglio se Silvio Berlusconi", scrive il direttore del quotidiano. "Ma su ogni uomo delle Istituzioni, su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inesorabile, un più alto dovere di sobrietà e di rispetto. Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini e - conclude Avvenire - per Colui che non va nominato invano". L'appello non è stato ascoltato e la solita boutade politica si è scatenata. Critiche immediate dal Pd, dall'Idv e dall'Udc. Show di compleanno - Oltre all'episodio abruzzese, un altro filmato mette nei guai Berlusconi e il suo senso dell'umorismo. Secondo quanto riportato da Repubblica.it, infatti, il premier il 29 settembre, uscendo da Palazzo Grazioli ha parlato a ruota libera con una decina di ragazze e ragazzi, suoi fan. Ha commentato gli attacchi fatti da alcuni giornali, i problemi con la magistratura, Santoro. Per concludere, non si è fatto sfuggire una barzelletta. "Sono costretto ogni giorno a smentire attraverso Bonaiuti, che ormai si è rincoglionito su questo fatto (risate), e tutte le mattine devo dire che le affermazioni riferite al presidente del Consiglio e riportate sui giornali sono tutte false". Poi l'affondo sulla magistratura, la riforma sulla giustizia e il processo Mills, definito una barzelletta. E a proposito di barzelletta, immancabile una battuta sarcastica ("Io colleziono una storiella al giorno... e anche una ragazza al giorno") a chiusura del suo incontro con i giovani. Berlusconi li ha poi lasciati parlando del discorso dell'indomani in Parlamento. "Quante me ne diranno" ha detto. I ragazzi si sono mostrati disposti a far salire i voti a 316 e il premier ha commentato "mettetevi in lista che la prossima volta... metà donne, e poi tutti giovani... perché anche io lo dico: nel nostro partito di vecchio ci basto io, tutti gli altri devono essere giovani". Critiche da opposizione e Famiglia Cristiana - Se Bersani accusa il Cav di aver ancora una volta fatto sfoggio di atti ed espressioni inaccettabili e volgari, Famiglia Cristiana affonda il colpo. "Silvio Berlusconi dice che la barzelletta, costruita da chissà chi per insultare Rosy Bindi e comprensiva di bestemmia finale, circolava già in Parlamento e quindi raccontarla in pubblico non era peccato, ma il rammendo è peggio del buco. Perchè dimostra che, come sempre, il Cavaliere pretende di tenere il piede in tutte le scarpe possibili. Nel caso specifico, quello del signore galante e del sessista da bar. Dello statista e del teppistello di periferia". Replica del Cav - "Quelle di cui si parla sono delle storielle, la prima circolata un anno fa in tutto il Parlamento, la seconda una barzelletta conosciuta a molti. Averle raccontate, in privato, non è né un'offesa né un peccato, è solo una risata. Il cattivo gusto e la responsabilità sono casomai di chi la pubblicizza. Mi spiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. È soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti". Lo dichiara in una nota il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

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