Anche l'Italia nel mirino di Al Qaeda
A rivelarlo sono fonti anonime dell'amministrazione Obama. Il piano terroristico prevedeva sparatorie a caso e attacchi a edifici importanti
Dopo la scoperta di ieri, che terroristi con base in Pakistan e legati ad Al Qaeda e talebani stavano progettando di colpire Londra e altre grandi città in Francia e Germania, oggi arriva un'altra notizia che mette tutti in allarme: sembra infatti che nel mirino ci fosse anche l'Italia e la Spagna. A dare la notizia sono state fonti anonime dell'amministrazione Obama citate oggi dal quotidiano britannico Daily Telegraph. Il quotidiano britannico riferisce che la persona ha definito la minaccia «credibile ma non circostanziata» in termini di luoghi e date. Tuttavia, scrive il quotidiano, le cellule terroristiche «non sono ancora partite per l'Europa e gli obiettivi non sono ancora chiari». Parte delle informazioni sul complotto terroristico provengono dalla cattura a Kabul di un cittadino tedesco, il 36enne Ahmed Siddiqi, che ha raccontato di un addestramento con armi ed esplosivi e di piani per lanciare attacchi in Germania e in altre città europee. Le agenzie d'intelligence americane e britanniche, sono nella prima fase dell'indagine sul complotto e a quanto pare vi è irritazione per la fuga di notizie prima che il quadro sia completo. Sono citate anche fonti del'MI5 britannico almeno 20 cittadini britannici starebbero addestrandosi in Pakistan per lanciare un attacco. I giovani musulmani con passaporto del Regno Unito si sarebbero recati nelle zone tribali del Pakistan per raggiungere i campi di addestramento di al Qaeda e altri gruppi militanti associati. Lì si stanno addestrando all'uso di armi da fuoco e di esplosivi. Il piano, riferito dell'intelligence britannica, prevedeva sparatorie a caso probabilmente in città capitali prima di prendere di mira edifici importanti cittadini. Gli attacchi dovevano essere coordinati per avere il massimo impatto. Tra i bersagli possibili, le istituzioni finanziarie. Secondo il quotidiano, comunque, l'MI5 non è affatto contento che l'operazione sia diventata ieri di dominio pubblico: «È una operazione in corso e le dinamiche cambiano costantemente».