Melfi, inammissibile il ricorso della Fiom
Il sindacato aveva presentato il ricorso per permettere ai tre operai Fiat licenziati lo scorso luglio, di tornare sulle linee produttive
“Inammissibile”. Così il giudice del lavoro del tribunale di Melfi ha definito il reintegro presentato dagli avvocati della Fiom per i tre lavoratori, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, licenziati dal Lingotto lo scorso luglio. Lina Grosso, uno dei legali nominati dalla Fiom, era lo stesso giudice che aveva emesso il provvedimento di annullamento dei licenziamenti. L'udienza in cui la Fiom aveva presentato la sua istanza, si è svolta lo scorso 21 settembre. Il sindacato al tempo, aveva contestato la decisione delle Fiat di riammettere i tre operai licenziati permettendo loro di svolgere l'attività sindacale ma di non tornare sulle linee produttive. In una nota, i legali della Fiat hanno evidenziato che "nel dichiarare inammissibile l'istanza della Fiom, il Tribunale di Melfi ha confermato trattarsi di richiesta estranea al nostro ordinamento processuale sottolineando che la stessa costituisce 'tentativo, che oltrepassando i limiti dell'analogia, si caratterizza per essere un'iniziativa creativa e di politica legislativa, inibita all'ordine giudiziario".