Spagna, 60 arresti e nove feriti nel primo sciopero dell'era Zapatero
Proteste in tutto il Paese contro la riforma del mercato del lavoro. Anche il re incrocia le braccia
La Spagna incrocia le braccia contro il piano economico per il rientro dal deficit e la riforma del mercato del lavoro che diminuisce le indennità di licenziamento. L'austerity non convince gli spagnoli che per la prima volta nell'era Zapatero scendono in piazza oggi. Sono previste centinaia di manifestazioni: in diverse città, da Cadice a Bilbao, i cortei cominceranno a muoversi verso mezzogiorno, mentre a Madrid l'inizio della manifestazione, che attraverserà il centro da piazza Neptuno fino alla Puerta del Sol, è prevista a partire dalle 18.30. La crisi - Lo sciopero generale, il primo da quando il leader socialista Luis Rodriguez Zapatero è arrivato alla Moncloa e il quinto nella storia della democrazia spagnola, è stato proclamato dai sindacati Ugt e CCoo nel momento in cui il Paese arranca per uscire dalla crisi economica e un quinto della forza lavorativa è disoccupata. Zapatero ha tagliato gli stipendi dei funzionari pubblici, congelato le pensioni e cancellato alcune prestazioni sociali nel tentativo di ridurre il deficit. La riforma del lavoro diminuisce le garanzie ai licenziamenti e facilita quelli di impronta economica. Nel rispetto per il diritto di sciopero sancito dalla costituzione, anche il re Juan Carlos ha cancellato tutti gli impegni ufficiali previsti per oggi. Bilancio - Per quanto il clima sia teso in tutta la penisola iberica, i numerosi cortei si stanno svolgendo senza gravi incidenti: al momento il bilancio fornito dalla polizia è di una sessantina di arresti, la maggior parte dei quali effettuati nella capitale Madrid e a Barcellona, dove gli agenti si sono scontrati con alcuni picchetti. A Madrid i sindacati hanno denunciato che la polizia avrebbe sparato in aria davanti ai picchetti della fabbrica di Eads-Casa, e negli scontri successivi ci sarebbero stati 9 feriti. A Barcellona alcuni manifestanti hanno dato fuoco ad auto dei Mossos d'Esquadra (la polizia catalana).