Bersani: "La compravendita di parlamentari è come corruzione"
E sul discorso del premier, il leader del Pd annuncia: "Chiederemo al governo di dimettersi"
Mentre i Finiani sono alle prese con la solita divisione tra falchi e colombe, in vista del discorso di domani di Silvio Berlusconi alla Camera il Pd esplicita ancora una volta le sue posizioni, attaccando su tutta la linea la maggioranza e, soprattutto, la condotta politica del Premier. Roba da corruzione - Il primo affondo del segretario democratico Pierluigi Bersani, intervenuto su Youdem, riguarda le più o meno conclamate trattative tra il Pdl e i parlamentari di altri gruppi con l'obiettivo di rinforzare numericamente la maggioranza. "Se uno promette a un deputato una rinonima, e nel caso la rinomina non fosse possibile gli promette uno stipendio, questa è corruzione. E' roba da magistratura, se vogliamo chiamare le cose con il loro nome". E se le voci che vedono molto vicino Berlusconi ai centristi siciliani fossero fondate, Bersani intravede un governo a tre gambe che non piacerà a molti. "E' una scelta politica che può preludere a un'ipotesi chiara: un governo gestito sull'asse Berlusconi-Bossi-Cuffaro". Scontata quindi la dichiarazione di voto che gli esponenti del Pd faranno domani a Montecitorio. "Il Pd sottolinerà la crisi politica del centrodestra, una crisi non rimediabile che può preludere solo a tentativi di aggiustamento poco credibili. Il paese non ha tempo per aspettare: per questo chiederemo al governo di prendere atto della situazione e di andarsene per mettere in condizione il paese di guardare avanti". Rincara la dose contro le manovre e le ultime scelte della maggioranza anche la presidente del Pd al Senato, Angela Finocchiaro. "Quello che si legge oggi sui giornali è assolutamente credibile. La compravendita dei parlamentari esiste e posso dirlo, peraltro, perchè nella passata legislatura l'ho subita in quanto un fatto simile è accaduto con i senatori del mio gruppo. Identiche modalità, stesse laute, ricchissime offerte. Non a caso c'è un procedimento aperto presso gli uffici giudiziari romani. Mi chiedo però che valore possa avere il via libera che domani la Camera potrebbe dare al Presidente Berlusconi quando gli italiani ormai sanno, con tutta evidenza, che una parte dei quei voti è figlio indecente di una compravendita, con moneta sonante, delle coscienze e del voto di alcuni parlamentari". E sul ricorso alla Fiducia, la Finocchiaro evidenzia i timori della maggioranza. "Mettono la fiducia per paura, è un segno di debolezza. E' un voto che blinda comunque e c'è un timore molto serio da parte di Berlusconi e della maggioranza in ordine all'esito della giornata di domani". Massimo D'Alema, in Gran Bretagna per seguire il congresso del labour, critica il governo e commenta: "E' una maggioranza irrimediabilmente fallita, divisa da un conflitto politico, personale, non rimediabile con un compromesso precario. Bisogna voltare pagina, se ne devono andare. Qui stanno superando Blair e noi abbiamo un presidente del Consiglio che è andato al governo prima che ci andasse Blair".