Doping, arrestato Rossi e un giornalista
Sono scattate le manette dopo un'indagine sul traffico illecito di doping. Sono indagate altre 35 persone e sono state emesse 40 perquisizioni domiciliari e personali
Il ciclista professionista Enrico Rossi (cognato di Riccardo Riccò) e un giornalista sportivo tra i cinque arrestati dai Nas nelle province di Roma e Rimini per un'operazione antidoping. Gli ordini di custodia cautelare in carcere sono stati emessi dal gip del tribunale di Perugia a conclusione delle indagini condotte dalla squadra locale dei Nas. "A livello d'immagine l'impatto sarà sicuramente negativo - ha commentato il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco - ma noi ovviamente incitiamo i Nas a fare il proprio lavoro per combattere il fenomeno del doping, che a noi dà molto fastidio". In manette anche per un ciclista amatoriale, un farmacista e un'infermiera ospedaliera. I cinque arrestati sarebbero responsabili di un'associazione a delinquere legata al traffico illecito di sostanze dopanti tra squadre di ciclismo professionistiche e dilettantistiche. Nel procedimento, sono stati indagati in stato di libertà per gli stessi crimini altre 35 persone tra atleti, medici sportivi, preparatori atletici, farmacisti e frequentatori di palestre. I Nas hanno poi eseguito 40 perquisizioni domiciliari e personali nelle provincie di Roma, Rimini, Forlì-Cesena, Modena, Prato, Bergamo, Reggio Emilia, Milano, Pistoia, Parma, Latina, Perugia e Bari. Ripercussioni per il cobra - L'arresto di Enrico Rossi rischia di trascinare nell'ombra anche Riccardo Riccò, passato di recente alla formazione olandese della Vacansoleil: Rossi, infatti, oltre a essere l'ex compagno di squadra del corridore di Formigine alla Flaminia, è il fratello di Vania, ossia la compagna con la quale Riccò ha avuto anche un figlio. La stessa Vania era stata trovata positiva alla Cera (l'Epo di terza generazione) a inizio anno, dopo il suo secondo posto ai campionati italiani di ciclocross dell'Idroscalo di Milano.