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Silvio: campagna acquisti? Ma va là

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Il premier nega la caccia ai deputati. E Cicchitto pone un ultimatum ai finiani: "Rientrino nel Pdl o fondino un nuovo partito"

Eleonora Crisafulli
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Dopo il deferimento dei finiani Italo Bocchino, Carmelo Briguglio e Fabio Granata da parte del collegio dei probiviri, il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto pone i tre deputati davanti a un bivio: rientrare nel Pdl oppure formare un nuovo partito. "Abbiamo il dubbio che nel medio periodo il problema sia politico e non dei probiviri. Infatti, finora lo scontro politico in Italia ha prodotto molteplici situazioni ma non era mai avvenuto che da un partito derivassero due gruppi parlamentari senza che da ciò non si verificassero conseguenze anche per quello che riguarda il partito in quanto tale. Allora - ragiona Cicchitto - nel medio periodo è evidente che coloro che hanno dato vita al gruppo Fli dovranno decidere se rientrare nel Pdl, gruppo parlamentare compreso, oppure se la scissione del gruppo parlamentare si tradurrà anche nella formazione di un nuovo partito. Nell'immediato, indipendentemente dalle scelte successive, ci auguriamo che il gruppo del Fli confermi il suo sostegno al governo Berlusconi del quale del resto continuano a far parte come ministri e sottosegretari anche alcuni esponenti finiani", conclude Cicchitto. La risposta dei finiani - Il primo a rispondere è Briguglio: "Dopo l'intervento di Fini a Mirabello non ci sono ambiguità. La strada? E' la seconda che ha detto...". Per Italo Bocchino "la questione posta da Cicchitto è frutto di un'analisi corretta e indica un problema che andrà affrontato dopo l'importante appuntamento del 28 settembre, tenendo conto di due stelle polari: il rispetto degli elettori e la garanzia della governabilità". " Cicchitto pone la questione "in termini ultimativi: o rientrate o formate un nuovo partito. Non ci lascia scelta. Ma Cicchitto dimentica che esiste un editto che dichiara Fini incompatibile con il Pdl: in base a questo editto siamo tutti incompatibili e le conseguenze verranno tratte a tempo debito". Berlusconi e la campagna acquisti - Il leader del Pdl non interviene nel dibattito, ma in apertura del consiglio dei ministri ci tiene a precisare che non è in corso nessuna campagna acquisti, nessuna ricerca ossessiva di deputati per allargare le maggioranza: "Non è vero che facciamo compravendita - dice Berlusconi - non c'è nessun mercato. Nessuna campagna acquisti. Quelli dell'Mpa sono stati eletti con noi, così quelli di Noi Sud. E' sbagliato pensare che io voglia comprare in altri partiti", ha sostenuto il presidente del Consiglio. Questo però non significa che non ci possa essere un sostegno all'esecutivo da parte di altre forze: "Se ci sono esponenti di altri partiti, tipo quelli dell'Udc, che vogliono sostenere l'esecutivo, lo faranno per scelta libera. Niente di diverso, niente di più".

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