Fiat approva la scissione. Epifani: "operai di Melfi pagano prezzo ingiusto"
Marchionne: "Giusto che io sia pagato 400 volte un operaio? Ditemi quanti sono disposti a fare questa vita qui"
C'è aria di cambiamento al Lingotto. L'assemblea degli azionisti Fiat ha approvato, a larga maggioranza, lo spin off che dà vita a due gruppi, Fiat e Fiat Industrial. "Saranno forti, ambiziose, con persone pronte a realizzare gli obiettivi", ha dichiarato il presidente del gruppo, John Elkann, all'apertura dei lavori. "In Fiat non abbiamo paura del futuro, ciò che ci interessa è costruire". Per l'ad Sergio Marchionne lo scorporo apre un nuovo capitolo della storia Fiat: è "il momento giusto per procedere ", ha detto l'amministratore delegato, "finora non lo avevamo fatto per il semplice motivo che dal 2004 abbiamo voluto mantenere inalterato l'assetto del Gruppo perché era in corso un processo di ricostruzione della capacità del Gruppo di generare profitti. Ora il processo è completato". I mercati finanziari auspicavano da tempo la scissione, ma negli anni della crisi si è preferito "mantenere inalterata la struttura del gruppo" per concentrare tutte le forze sul risanamento che "ha richiesto un grande sforzo. Ora però - continua Marchionne - questo processo è completato. E il business dell'Auto, grazie alla partnership con Chrysler, ha raggiunto una massa critica per muoversi in modo autonomo". Elkann ha aggiunto che dallo scorporo nascono una Fiat che "con l'accordo con la Chrysler si è molto rafforzata" e la Fiat Industrial "meno conosciuta che però nei settori in cui opera è una delle società più grosse con 60 mila dipendenti, 70 stabilimenti, un fatturato di 30 miliardi". La polemica sullo stipendio - Sergio Marchionne, tra stipendio e bonus, nel 2o10 ha incassato circa 5 milioni di euro. "Mi hanno chiesto se è giusto che venga pagato 400 volte il salario più basso di questa azienda - ha detto il top manager ai giornalisti - Intanto la domanda è sbagliata perchè bisogna fare il calcolo su un salario medio pagato dalla Fiat in tutte le parti del mondo. E poi io chiedo: quante di queste persone sono disposte a fare questa vita qui? Mi si domandi quando è l'ultima volta che sono andati in ferie e poi ne parliamo". E ancora. "Si parla sempre di diritti e mai di doveri, - ha aggiunto Marchionne - io questa mattina, quando sono arrivato alle 6,30 dagli Stati Uniti, non mi sono preoccupato se i miei diritti erano stati rispettati, sono andato a lavorare". Crolla il mercato - I dati sul mercato delle auto non sono però incoraggianti. Non si ferma la caduta del mercato in estate. E ovunque in Europa si registra una contrazione delle immatricolazioni, soprattutto in Italia e Germania, dove incide la fine degli incentivi. Secondo l'Associazione dei costruttori europei di automobili, ad agosto sono state immatricolate 731.503 auto nuove nei 27 paesi Ue più quelli Efta con un calo del 12,1% sullo stesso mese del 2009. La discesa era stata anche più forte a luglio (1.068.433 immatricolazioni, -17,9%). Le perdite sono ancora più forti sul mercato italiano, che a luglio ha segnato una discesa del 25,7% (a 153.205 immatricolazioni) e ad agosto del 19,3% (68.718 immatricolazioni). Fra i principali mercati, comunque, il calo più evidente si registra in Germania -30,7% a luglio e -27 % ad agosto. Nell'Unione Europea nei primi otto mesi del 2010 sono state immatricolate 9.021.703 auto, il 3,5 % in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In questo periodo i principali mercati con il segno più sono Francia (+2%), Gran Bretagna (+13,2%) e Spagna (+21,9%) mentre l'Italia - grazie anche al record dei primi tre mesi in cui sono state immatricolate le auto ordinate alla fine della rottamazione del 2009 - fa segnare un meno 2,5%. Crisi profonda nel più grande mercato, quello tedesco, dove in otto mesi il calo è stato del 28,7%. A livello Ue+Efta le immatricolazioni sono state nei primi otto mesi 8.567.436 (-2,1%). A livello di marchi a livello Ue-Efta il gruppo Fiat a luglio ha venduto 77,116 vetture con un calo del 31,4% sullo stesso mese del 2009, mentre ad agosto le immatricolazioni sono state 46.899 (-23,8%). Nei primi otto mesi dell'anno l'immatricolato di Fiat Auto Group è di 735,353 auto, in calo del 13,7%, con una quota scesa dal 8,9% al 7,9%. Per il Lingotto, dietro il calo c'è la mancanza degli incentivi che lo scorso anno avevano sospinto la gamma di vetture a basso impatto ambientale. Ma non c'è dubbio che incidano anche le ferie estive e la caduta della Germania. Epifani contro Fiat - Unica voce fuori dal coro, quella del leader della Cgil Guglielmo Epifani. Il sindacalista contesta la decisione di non reintegrare gli operai di Melfi, nonostante il giudice abbia respinto il loro licenziamento. "Sono persone che stanno pagando un prezzo non giusto, in un clima sociale difficile e delicato interno alle relazioni industriali".