Colpi di mitra al peschereccio, la Lega: "Le scuse non bastano"
Per il presidente della Commissione Esteri della Camera "bisogna rivedere le regole d'ingaggio e risolvere la questione delle acque internazionali tra Italia e Libia"
Per il mitragliamento di un peschereccio italiano le scuse della Libia non bastano. Bisogna pretendere qualcosa di più. A sostenerlo è il presidente della Commissione Esteri della Camera, Stefano Stefani. L'esponente del Carroccio commenta l'aggressione sul quotidiano leghista la Padania, augurandosi che vengano ridefinite le regole d'ingaggio e "si risolva una volta per tutte la questione delle acque internazionali tra Italia e Libia", tutelando "sia il lavoro dei pescatori di Mazara sia la sicurezza degli Stati". Intanto il motopeschereccio mitragliato è arrivato all'alba di oggi a Porto Empedocle, nell'agrigentino. L'Ariete è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Agrigento e oggi verrà sottoposto ad una serie di esami balistici che verranno eseguiti dai Carabinieri del Ris di Messina. I reati ipotizzati dalla Procura agrigentina, guidata da Renato Di Natale, sono tentato omicidio plurimo aggravato e danneggiamento. Vito alla Camera - Oggi sarà il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, a riferire sulla vicenda nel corso del question time alla Camera. La Farnesina ha comunicato, infatti, che il ministro degli Esteri, Franco Frattini, non poteva presenziare perché impegnato in una visita a Zagabria. Le richieste al governo di riferire in aula erano state avanzate da Pier Ferdinando Casini e dal capogruppo dell'Idv, Massimo Donadi. Nel frattempo emergono i primi dettagli dal rapporto del Viminale. Domenica sera, secondo la ricostruzione dei fatti riportata nel verbale della riunione d'inchiesta svoltasi martedì al ministero dell'Interno, non c'è stato alcun inseguimento del motopesca italiano da parte della motovedetta libica. La Guardia di Finanza, secondo la conclusioni della riunione d'inchiesta, ha operato nel rispetto dei protocolli di cooperazione tra Italia e Libia. Cei: "Governo inerte" - Ieri il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, presidente del Consiglio Cei per gli Affari giuridici, ha criticato "l'inerzia" del governo nella gestione della faccenda. "Assistiamo a una vera e propria inerzia del governo italiano". Quello che preoccupa molto è che non ci sia nessuna iniziativa politica che metta mano quanto meno ad affrontare la questione della competenza circa le acque del Mediterraneo. Noi siamo molto preoccupati per la facilità con cui si mette mano alle armi e si attenta alla vita delle persone".