Crisi, l'Europa vieterà le vendite allo scoperto
La bozza allo studio della commissione Servizi finanziari "per evitare un approccio frammentato"
L'Europa è pronta per un grande passo in campo finanziario: vietare le vendite alla scoperto in casi di eccezionale rischio. Dopo la crisi dei mutui subprime del 2008, che a catena ha innescato una delle peggiori recessioni economiche degli ultimi 50 anni, la commissione europea ai Servizi finanziari, guidata da Michel Barnier, sta studiando una bozza di regolamento per contenere le crisi sui mercati finanziari. Una delle novità più importanti, secondo quanto anticipa l'Ansa, sarebbe il divieto dello short selling (vendite allo scoperto) e pure la limitazione nell'uso dei Cds, o credit default swap. Per la prima volta in Europa si avrebbero delle regole comuni per gestire e prevenire i rischi derivati da un uso sbagliato della finanza. L'obiettivo della Commissione è di superare "l''attuale approccio frammentato" per cui alcuni Stati europei (vedi la Germania, che per impedire le speculazioni sulla Borsa tedesca ha vietato a più riprese le vendite allo scoperto già) hanno preso decisioni unilaterali. La bozza - In situazioni eccezionali - si legge nella bozza di regolamento messa a punto dai servizi del commissario Barnier - "potrebbe essere necessario per le autorità competenti vietare o limitare le attività di short selling che altrimenti comporterebbero rischi anche minimi". E - prosegue il testo - "nel caso di sviluppi negativi che costituiscano una seria minaccia per la stabilità finanziaria o la fiducia dei mercati in uno Stato membro o nell'insieme della Ue, le autorità competenti avranno poteri temporanei per richiedere ulteriore trasparenza o imporre restrizioni sulle vendite allo scoperto e i credit default swap. Oppure per limitare l'accesso alle transazioni nel mercato dei derivati" agli operatori considerati a rischio. Un ruolo molto importante viene attribuito dal regolamento all'Esma, la nuova autorità europea di vigilanza sui mercati che sarà operativa dai primi del 2011 e che - si legge - dovrà assicurare una «stretta consultazione e cooperazione tra le autorità competenti dei vari Paesi». L'Esma dovrà inoltre controllare se le misure prese sulle short selling e sui cds siano «necessarie e proporzionate» alla situazione