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Campana (AIC): "Lo sciopero del calcio resta"

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Fumata grigia nell'incontro tra Lega e Associazione calciatori. I nodi sulla tutela per i fuori rosa e sui trasferimenti forzati

Roberto Amaglio
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Non è stato scongiurato lo sciopero pallonaro indetto dall'Associazione Italiana Calciatori per il 25 e il 26 settembre (salterebbe la quarta giornata del campionato di A). Nell'incontro odierno svoltosi a Roma tra la Lega Calcio e l'AIC, infatti, la discussione si è arenata sui due punti più controversi: il trattamento dei giocatori fuori-rosa e la possibilità di ricorrere ai trasferimenti forzati da parte delle società. Bicchiere mezzo vuoto – Oltre al contratto flessibile, erano questi i due punti più sensibili e cari all'associazione calciatori guidata da Sergio Campana. E, su questi, passi in avanti non si sono fatti. Sintetizzando le posizioni, l'AIC vuole che nel nuovo contratto nazionale il giocatore abbia più peso e garanzie all'interno delle trattative di mercato e che il suo posto di lavoro venga “tutelato” anche qualora decidesse di non rinnovare più il contratto con la squadra di appartenenza (con il rischio di venire messo in tribuna). In tal caso i precedenti di Ledesma alla Lazio o del promettente Jimenez ingabbiato a Terni fanno scuola. Bicchiere mezzo pieno – Se da un lato su questi due temi ci sarà ancora da trattare molto, almeno su sei degli otto punti controversi si è registrata un'apertura. Soprattutto è stato apparentemente sciolto il tema legato al contratto flessibile, ossia la possibilità da parte dei presidenti di vincolare la remunerazione dei giocatori a seconda del rendimento e delle partite giocate (insomma, dando più spazio alla meritocrazia che non alla bravura dei procuratori). Da questo punto di vista l'AIC ha allentato la sua posizione. Non a caso il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, si è dimostrato ottimista. "Vedo il bicchiere mezzo pieno: su sei punti su otto si può discutere. Non so se oggi lo sciopero è più lontano, ma la riunione si è svolta in uno spirito costruttivo e ci sono le condizioni di partenza per una trattativa serrata che porti a un accordo”. Gli otto punti - Se molto si è già detto sulla bontà dello sciopero, per approfondire l'argomento riportiamo per esteso i contenuti degli otto punti su cui Lega e AIC si dovranno ancora confrontare. 1. Contratto flessibile con introiti legati ai risultati. L'Aic lo vuole flessibile solo al 50%, la Lega di serie A lo vuole per intero, con l''automatica riduzione degli stipendi in caso di retrocessione; 2. Il calciatore deve essere un professionista senza un secondo lavoro (proposta Lega); 3. Etica  comortamenti irreprensibili anche fuori dal terreno di gioco (proposta Lega); 4. Esclusività dei trattamenti medici allo staff del club (proposta Lega); 5. Le sanzioni per i giocatori pagate dal club in modo automatico, senza passare dal collegio arbitrale; 6. Modalità elezione del presidente del collegio arbitrale: scelto esternamente dalla Lega; tramite sorteggio interno dall'Aic; 7. Per la Lega un allenatore può allenare una squadra in due gruppi distinti, per l'Aic i calciatori devono invece stare tutti uniti; 8. Un calciatore non può rifiutare il trasferimento a un club dello stesso livello di quello in cui si trova attualmente e che gli garantisca lo stesso stipendio, se il suo club di appartenenza si accorda per la vendita del cartellino. In caso di rifiuto decurtazione dello stipendio (proposta Lega).

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