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Berlusconi: "Niente elezioni. Serve stabilità"

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Nuovo vertice a Palazzo Grazioli. Frattini e Cicchitto rassicurano: "siamo tutti d'accordo, prevarrà la ragionevolezza e la saggezza anche dalla Lega". Ieri l'aut aut di Bossi "o il premier si dimette oppure sarà necessaria la sfiducia"

Albina Perri
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Nuovo vertice a Palazzo Grazioli. Uomini di governo e dirigenti del Pdl si sono incontrati stamani, dopo l'ufficio di presidenza di ieri, per "strutturare il discorso che il presidente del Consiglio terrà alla Camera il 29-30 settembre", spiega il ministro degli Esteri Franco Frattini. "Siamo assolutamente tutti d'accordo a non andare al voto - aggiunge. Prevarrà la ragionevolezza e la saggezza anche dalla Lega. La Lega ha sempre dato il suo sostegno al governo. Bossi ha posto il problema di non galleggiare, ma questa non è la nostra intenzione". Stesso tenore per Fabrizio Cicchitto: "l'obiettivo della maggioranza di assicurare la governabilità, visti anche i problemi del Paese. E' evidente che serve un passaggio parlamentare dopo la crisi politica che c'è stata nel corso di questi due mesi". Quanto a Bossi e Berlusconi, "ci sono sfumature diverse- dice Cicchitto- ma secondo me la condivisione c'è nel senso che la Lega vuole capire se, dopo il travaglio che ha attraversato il Pdl, siamo in grado di assicurare in Parlamento la maggioranza. L'ora della verità verrà quando ci sarà il confronto in Parlamento".  Al vertice a Palazzo Grazioli hanno partecipato anche i ministri Renato Brunetta, Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa, Altero Matteoli, Gianfranco Rotondi, Stefania Prestigiacomo, Mara Carfagna, Michela Vittoria Brambilla, Mariastella Gelmini, Giancarlo Galan. Assente Umberto Bossi. Il Senatur vuole chiarezza. Il che significa elezioni. Subito. Per non restare nel pantano. Per levarsi una volta per tutte dal campo il problema Fini, inoltre, la Lega è pronta persino a levare la fiducia al premier. La collaborazione con i finiani, infatti, non va giù al Carroccio. Non si può, non si fa. L'unica soluzione per uscire dalla melma, ribadisce il leader della Lega, sono le elezioni subito. Ma come andare al voto? Per Bossi  "sono possibili le dimissioni di Berlusconi, o un voto di sfiducia da parte della Lega. Ci sono anche queste due possibilità". Ma Silvio Berlusconi non ci sta. Dall'ufficio di presidenza di mercoledì il messaggio che è trapelato è uno solo e chiaro: "Niente elezioni. Ora serve stabilità. Noi abbiamo il dovere di andare avanti e di governare. Se poi ci sarà qualcuno che si assumerà la responsabilità di far cadere il governo allora significa che ora sta bluffando...", avrebbe detto ai suoi il premier.  Governo tecnico - A chi gli chiede come sia possibile giustificare con l'elettorato un voto di sfiducia del Carroccio, Bossi replica: "I nostri elettori, a differenza di quello che dice Fini, sono padani e vogliono la Padania libera. Del resto non si preoccupano". Dell'ipotesi alternativa, quella di un governo tecnico, invece non vuol sentire nemmeno parlare.  Il governo tecnico "non mi piace perché le elezioni le abbiamo vinte noi, ci sono in giro già tanti cornuti". Per andare al voto "dipende da Napolitano", però "ci sono 10 milioni di persone pronte ad andare a Roma", nel caso. Ma è impossibile un governo contro di lui e Silvio. Da parte sua il presidente della Repubblica non si pronuncia, preferendo non commentare le dichiarazioni di Bossi: "E' un problema puramente politico su cui non mi pronuncio. E' un annuncio, una scelta, non so come definirlo, di cui posso solo prendere atto".

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