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Nas al Policlinico di Messina: "Gravi e pericolose carenze"

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Farmaci scaduti, sporcizia e carcasse di animali nell'ospedale in cui è scoppiata la rissa tra medici in sala parto

Eleonora Crisafulli
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Riflettori ancora puntati sul Policlinico di Messina, dopo la lite tra medici in sala parto e la denuncia per mancata assistenza da parte di una seconda paziente. I primi a indagare sulle condizioni della struttura sanitaria, e in particolare del reparto di Ostetricia e Ginecologia, sono i Nas del Comando provinciale. Una trentina di carabinieri ha ispezionato l'edificio rilevando "carenze igienico-sanitarie, strutturali e tecnico impiantistiche tali da costituire pericolo per la salute dei degenti e del personale operante, in violazione alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e di degenza, nonché presenza di farmaci accantonati nelle corsie dei vari reparti e mancato rispetto dei percorsi sporco/pulito". Farmaci scaduti da due anni, sporcizia, calcinacci e polvere anche all'interno delle sale operatorie. Perdite di acqua dalle tubature e una carcassa di pipistrello ricoperta di ragnatele nell'Unità terapia intensiva coronarica. I Nas hanno eseguito l'ispezione su incarico del ministro della Salute Ferruccio Fazio, in collaborazione con i colleghi di Palermo, Catanzaro e Ragusa e con quelli del comando provinciale di Messina. I primi interrogatori - Intanto in procura sono stato ascoltati gli indagati. "Non c'è mai stato scontro fisico di nessun tipo con il dottore De Vivo - ha assicurato al termine dell'interrogatorio ai giornalisti Vincenzo Benedetto, uno dei due ginecologi coinvolti -. In tutti questi sette anni non ho mai avuto a che dire o a che fare con lui. E' assegnatario di una borsa di studio che peraltro gli vieta qualunque tipo di assistenza. Mi dispiace per l'azienda sanitaria Policlinico che non merita una cosa del genere, per tutti i colleghi che ci lavorano tra grandi difficoltà e dando sempre il massimo. Ho fatto tutto quello che bisognava fare, essendo medico di guardia responsabile, per il migliore dei risultati, per quanto riguarda la signora Salpietro, in quel momento specifico". Aborto in bagno - Un altro presunto caso di malasanità scuote il reparto di ostetricia del Policlinico. L'episodio riguarda una 37enne che  aveva programmato un aborto terapeutico per gravi malformazioni del feto, ma nella notte tra l'11 e il 12 giugno, in seguito ad improvvise complicazioni, avrebbe partorito nel bagno della sua stanza senza assistenza medica. I medici di guardia, infatti, non avrebbero aiutato la donna, essendo tutti obiettori. Sull'accaduto la procura ha aperto un'inchiesta e sette persone risultano indagate. Il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando, ha disposto una richiesta di relazione all'assessore regionale alla Sanità della Sicilia, Massimo Russo, per fare piena luce: "Si tratta del terzo caso di sospetta malasanità verificatosi in pochi mesi nel Policlinico messinese. Un segnale allarmante che non può non farci riflettere su quanto, ai cittadini italiani, venga ripetutamente negato quel diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione. Una situazione intollerabile tanto più perché spesso causata da sottovalutazioni di ordine professionale, organizzativo e funzionale". Il ministro della Salute ha disposto l'invio degli ispettori al fine verificare l'appropriatezza delle procedure effettuate e la corretta gestione dell'emergenza.

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