Il tonno rosso è salvo: uova deposte in cattività
Gli scienziati europei riescono a far procreare 40 esemplari: il pesce non scomparirà dalle tavole
C'è un futuro per il tonno rosso, che non rischierà così di scomparire dai piatti dei buongustai. I suoi stock sono in via di esaurimento ma ritroveranno una nuova vitalità grazie alla ricerca europea. Incoraggianti sono infatti i risultati ottenuti dai scienziati europei - per l'Italia l'Università di Bari - che per la prima volta sono riusciti a far deporre milioni di uova, in modo naturale e senza alcun apporto ormonale, da una quarantina di esemplari di tonno rosso selezionati e mantenuti in cattività. Un risultato senza precedenti che - ne è convinta Bruxelles - aprirà numerose opportunità socio-economiche in un settore che conosce una grave crisi, al punto che in Italia armatori e pescatori quest'anno hanno preferito tirare le reti a secco per facilitarne la riproduzione, però con gravi conseguenze per il reddito di operatori e lavoratori. La sfida di poter riprodurre in cattività il tonno rosso, come si fa per il salmone (solo la Norvegia ne alleva un milione di tonnellate l'anno), è stata raccolta da un consorzio formato da 13 organismi pubblici di ricerca e da numerose imprese, che da tre anni stanno lavorando al progetto Selfdott, finanziato dall'Ue con 2,98 milioni, e coordinato dall'Istituto spagnolo di oceanografia (in Spagna è il centro di allevamento), che in seguito distribuisce le uova agli istituti collegati. «Attendiamo tra qualche anno - spiega un esperto Ue - dei risultati concreti sulla possibilità di allevare naturalmente il tonno rosso in quanto già nel 2009 i ricercatori sono riusciti a far sviluppare le uova durante 63 giorni ed ora ne abbiamo a disposizione 200 milioni su cui effettuare le ricerche». La sfida, ha spiegato Maire Geoghegan-quinn, commissaria europea alla ricerca e innovazione, «e far crescere le risorse alimentari, quindi l'occupazione, ma in modo sostenibile». Gli esperti puntano il dito contro «le fattorie del mare dove i tonni pescati e ingrassati con altro piccolo pesce sono fonti - dicono - di inquinamento marino». Ma dove allevare in futuro gli avannotti di tonno rosso? «Nei parchi eolici offshore in via di costruzione» rispondono gli esperti Ue, convinti che potrebbe essere quella la soluzione per rilanciare l'acquacoltura europea, evitando di pagare un prezzo esorbitante la fettina di tonno rosso.