Funerale deserto? Ad Arezzo nasce una compagnia ad hoc
Don Colcelli, di Sant'Egidio all'Orciolaia, stanco di celebrare in solitudine le cerimonie. "Nasca un gruppo nella comunità?"
Una chiesa vuota, un feretro circondato da un silenzio avvilente e il fastidioso rimbombo delle parole tra le navate deserte. All'ennesimo funerale celebrato tra pochissimi intimi, alla fine anche don Marcello Colcelli, della parrocchia di Sant'Egidio all'Orciolaia (Arezzo), si è stufato e ha detto stop ai funerali deserti o per pochissimi intimi. Non un semplice sfogo del momento, bensì una situazione ritenuta insostenibile e che necessita misure extraordinarie per venire risolta. Ecco quindi l'originale proposta dell'uomo di chiesa: varare la “compagnia dei defunti”, un vero e proprio gruppo che accetti di partecipare all'ultimo saluto dei cittadini della parrocchia svolgendo le funzioni base della cerimonia. "Spesso – ha spiegato il religioso in una lettera alla comunità – faccio tutto da solo: sacrestano, lettore, cantore. Posso continuare anche così, ma mi chiedo: dov'è la comunità?". A tal proposito sarebbe pronto anche uno specifico regolamento: chi si dirà pronto a entrare nella compagnia dei defunti avrà l'obbligo (nei limiti del possibile) di partecipare ai funerali della parrocchia, garantendo il servizio liturgico minimo: letture, raccolta delle offerte e incenso.