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Silvio affila le armi: "Prepararsi alle urne"

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Messaggio ai Promotori della libertà: "Sui cinque punti non si tratta. Pronti a votare dopo le verifiche di maggioranza"

Fabio Corti
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Il Cavaliere chiama a raccolta i suoi. Questione di poche settimane e i palazzi della politica riapriranno i battenti: la pax estiva cederà il passo ai virulenti dissidi che attraversano il PdL. Fini non sembra intenzionato a muovere passi indietro, i suoi gli restano fedeli e il gruppo autonomo dei finiani in Parlamento è ormai cosa fatta. Berlusconi prepara le contromosse. In un comunicato del premier ai Promotori della libertà, si legge che la priorità di Silvio è una e una soltanto: "Occorre verificare la coesione e la tenuta della maggioranza che sostiene il nostro governo prima di poter procedere al varo di provvedimenti". Verifica che sarà concentrata "su cinque grandi riforme (giustizia, federalismo fiscale, riforma tributaria, Sud e sicurezza) che sono le riforme necessarie per ammodernare il nostro Paese e per cancellare ritardi sempre più inaccettabili che colpiscono dei settori nevralgici della nostra vita di tutti i giorni, della nostra vita economica e sociale". Nell'ottica che i finiani possano mettersi di traverso "anche solo su uno" dei cinque punti, Berlusconi spiega senza giri di parole: non si lascerà influenzare. Scartata in partenza l'idea di un governo tecnico: "Sarebbe un atto fortemente antidemocratico, addirittura offensivo della sovranità popolare, partecipare a dei nuovi giochi di palazzo per tentare di cambiare, di sovvertire il risultato elettorale e portare al governo chi le elezioni invece le ha perse. Noi siamo per il rispetto totale, per il rispetto assoluto della sovranità popolare". Ergo, se il governo non avesse più dietro di sé una maggioranza compatta e decisa "la strada maestra non può essere che quella di ritornare davanti al giudizio del popolo che è sovrano. Chi dice il contrario, invocando magari dei formalismi costituzionali sa bene, benissimo, di dire una falsità".

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