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La polizia archivia la posizione di Adriano

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Il calciatore brasiliano non sarà processato per il presunti legami con i trafficanti di droga di Rio

Eleonora Crisafulli
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Dopo mesi di indagini la polizia archivia la posizione di Adriano. Il calciatore brasiliano non sarà processato per i suoi presunti legami con i narcotrafficanti di Rio de Janeiro per mancanza di prove. Ad annunciarlo è il commissario Luiz Alberto Andrade, precisando che la polizia non dispone di "elementi sufficienti" per confermare legami eventuali tra "l'imperatore" - come è soprannominato il calciatore - e Fabiano Atanasio da Silva detto "Fb", capo del traffico di stupefacenti della favela Vila Cruzeiro. L'attaccante, che si è trasferito questa estate dal Flamengo alla Roma, esce dalla vicenda dopo alcuni mesi di indagini. L'inchiesta riguardava soprattutto una somma di 60mila real (circa 25mila euro) prelevata da Adriano dal suo conto corrente bancario a fine 2009. Secondo gli inquirenti, il denaro era stato versato a "Fb", accusato di aver abbattuto a ottobre un elicottero della polizia, provocando la morte di tre agenti. Il calciatore ha ammesso che "Fb" gli aveva chiesto del denaro, ma ha garantito che era per una festa per i bambini della favela, che si trova nel quartiere di Penha, nella periferia nord di Rio de Janeiro dove Adriano è nato e cresciuto. La polizia ha indagato anche su due fotografie ritenute "apologia di reato". In una, Adriano indossa la maglietta con le iniziali CV, abbreviazione del Comando Vermelho, temibilissima banda criminale. Nell'altra impugna un mitra in compagnia di un amico identificato come un narcotrafficante ricercato. Le foto sarebbero state scattate nel periodo in cui Adriano militava nell'Inter e viveva in Italia. L'agente del giocatore, Gilmar Rinaldi, aveva già chiarito che i fucili erano falsi e le foto erano state scattate in un'abitazione di Como. Secondo la sua versione si trattava di una abatjour a forma di mitra.

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