Fiamme in Russia. A essere minacciato ora è la centrale di Sneschinsk
Dopo aver domato l'incendio a Sarov, tutte le unità spostate sugli Urali. Il fronte degli incendi è di 7 ettari. E a Mosca il fumo è ancora lì
Non bastasse il fumo, il tremendo impatto ambientale e, soprattutto, il pesante bilancio delle vittime, salito nelle ultime ore a 52. Come era già stato paventato dalle autorità russe nei giorni scorsi, gli incendi che stanno funestando le regioni occidentali del Paese stanno mettendo in pericolo anche il sito nucleare di Sneschinsk. Dopo aver spento sabato il focolaio che minacciava il sito di Sarov (con ampie porzioni della foresta abbattute per non dare ossigeno alle fiamme), in queste ore l'esercito russo è stato dirottato in massa sugli Urali per proteggere la centrale nucleare di Sneschinsk. Una situazione critica che allerta e non poco il ministro per le Situazioni di Emergenza, Sergej Shoigu: per quanto i siti nucleari non siano ancora direttamente minacciati, il rappresentante del Governo russo chiede uno sforzo sovrumano a tutte le unità di emergenza. Trasmesso in diretta dalla tv Russia 24, l'intervejt0 di Shoigu nel corso di un riunione d'emergenza è apparso un accorato e drammatico appello a moltiplicare gli sforzi 24 ore su 24. "Vi chiedo di lavorare anche la notte: vi restano 7 ettari, non è una superficie enorme, spero che riuscirete a spegnere l'incendio", prima che la situazione possa precipitare. Mosca tra il fumo - Intanto non migliora la situazione della capitale: il fumo non si dirada, anzi, si continua a respirare a fatica. Nessun miglioramento nemmeno per quanto riguarda il traffico aereo. Da segnalare che la concentrazione di monossido di carbonio nell'aria, sei volte superiore alla media, ha raddoppiato il numero dei decessi per problemi respiratori. Sono quindi ancora d'obbligo le mascherine anti-smog. Le autorità continuano a raccomandare di non uscire nelle strade, non aprire le finestre e utilizzare le mascherine. Secondo l'agenzia di stampa Interfax, la visibilità nelle strade del centro è ridotta a 100 metri. Intanto il numero degli incendi, che si era ridotto da 588 a 558, nelle ultime 24 ore è tornato ad aumentare a 577, ha reso noto il ministero russo per le Situazioni di Emergenza, a cui è affidato il compito di combattere le fiamme con l'aiuto dell'esercito. Sul totale degli incendi attivi, 101 sono di grande entità, coprono una superficie di oltre 165mila ettari e 26 sono nella zona di Mosca. Assieme alla regione di Mosca, altre sette restano in stato d'emergenza per gli incendi boschivi, costati finora la vita a 52 persone. Il ministero ha lanciato un appello ai cittadini, affinchè si offrano come volontari, come hanno già fatto nei giorni scorsi 1.500 persone. La Nasa - L'allarme non riguarda solo la Russia. Secondo i dati forniti dai satelliti della Nasa Terra e Aqua il fumo ha già raggiunto la stratosfera a 12 km di altitudine. "A questa altitudine, il fumo può diffondersi a grande velocità, deteriorando la qualità dell'aria lontano dai focolai d'incendio. I pirocumuli e il fumo nella stratosfera testimoniano la grande intensità dei roghi", si legge in un comunicato della Nasa riportato dall'agenzia Ria Novosti. Gli incendi delle foreste nella regione di Riazan hanno già causato l'apparizione di pirocumuli, nuvole che si formano generalmente sopra fonti di calore intenso come i vulcani.