Pakistan in ginocchio a causa delle alluvioni. 800 i morti
Piogge violente e incessanti, fiumi straripati e abitazioni travolte dall'acqua. Il Presidente Zardari lancia l'allarme emergenza
Continua a salire il bilancio delle vittime nelle province a Nord Ovest del Pakistan a causa della terribile ondata di maltempo che si è abbattuta sul Paese. Si contano almeno800 morti e decine e decine di dispersi. A trasmettere la notizia sono i media di Islamabad. Il Presidente della Repubblica, Asif Ali Zardari, ha già preso i contatti con le autorità provinciali e ha chiesto al Premier, Syed Yusuf Raza Gilani, di continuare a predisporre i soccorsi e i necessari aiuti di emergenza. Le incessanti piogge di questi giorni hanno fatto salire a dismisura il livello dei fiumi che sono straripati, rompendo gli argini e abbattendo ponti. La situazione nel Paese è di assoluta emergenza e centinaia di migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni, completamente travolte dalle acque in piena. Altri sono invece tuttora bloccati in villaggi e cittadine che non dispongono di vie di fuga, completamente sbarrate e impraticabili a causa del maltempo. Si tratta delle località di Kabal, Matta, Bari Kot, Charbagh, Khwaza Khela, Behirin e Babuzai. Come riferio da "Geo Tv" i distretti più colpiti sono quelli di Swat e Shangla, dove l'esondazione del fiume Swat ha provocato danni irreparabili alle zone residenziali. E risulta estremamente difficoltoso, in un clima di emergenza come questo, tracciare una corretta e precisa contabilità delle vittime, ma, dai dati provvisori raccolti, sembra essere Shangla a registrare il numero maggiore di morti, circa un centinaio. Nella Valle dello Swat si segnala, invece, il decesso di almeno 25 persone, mentre altre 16 sono state sepolte da uno smottamento di terra ad Alandar. Nell'Upper Dir, 780 case, 34 scuole, 6 ponti principali, 28 ponti di collegamento e centinaia di ettari di terra hanno subito distruzioni per il maltempo.