Loreto: entra in una casa e spara per gelosia. 2 morte e l'ex fidanzata ferita
Il killer è' fuggito e, poco dopo, si è consegnato ai Carabinieri. Il movente: la fine di una relazione tormentata
Continua la strage delle donne, brutalmente uccise da mariti, compagni ed ex fidanzati. Questa volta il killer è l'assassino di Loreto, che si è consegnato ai Carabinieri di Numana. Claudio Alberto Sopranzi, 51 anni, italiano nato in Argentina, si è precipitato in una casa e ha inziato a sparare a raffica, lascinado senza vita la sorella della ex e la madre. Gravemente ferita, invece, la ex fidanzata. E si è dato alla fuga. La sparatoria del killer- L'uomo, intorno alle ore 16.30, si è introdotto nell'abitazione della sua ex fidanzata, Vincenza Mannino, di 28 anni, in via De Gasperi, 26, e ha aperto il fuoco contro le donne che erano presenti. La sorella Silvana, di 30 anni, e la madre Rita Pulvirenti, di 54 anni, sono state colpite dagli spari e sono morte sul colpo. Vincenza, invece, è rimasta ferita ed è stata subito ricoverata all'ospedale di Ancona, in condizioni gravissime. La gelosia e follia di Sopranzi- Si tratterebbe dunque, a detta degli inquirenti, di un'aggressione maturata nell'ambito di una relazione sentimentale, molto tormentata e ormai terminata, che l'uomo avrebbe voluto riprendere e faticava ad accettare. I due avrebbero anche convissuto per un breve periodo. Sopranzi aveva infatti vissuto una storia d'amore con la giovane sopravvissuta, Vincenza Mannino, ma, una volta giunta al capolinea, l'uomo avrebbe cercato la vendetta, sparando a morte contro di lei e i suoi familiari. Silvana Mannino era separata dal marito, Graziano Strano, rimasto in Sicilia, e madre di due ragazzi, Gaetano, di 14 anni, e Salvatore, di solo un anno e mezzo. Le testimonianze sono discordanti, ma sembra che almeno uno dei due minori fosse in casa al momento della sparatoria. Le sorelle Mannino e la madre Rita condividevano una villa rossa a due piani, in un blocco di villette a schiera nuove in frazione Grotte, quasi al confine tra Loreto e Porto Recanati. Sul luogo dell'omicidio, oltre ai Carabinieri della Scientifica, che stanno cercando bossoli, proiettili e reperendo tutto quanto utile alle indagini, si è recato anche il Magistrato di turno della Procura. Fuga in bicicletta- L'omicida lavora come guardiano al campeggio "Numana Blu" di Numana. È incensurato e in possesso di un titolo sportivo per la detenzione di armi. Dopo la sparatoria aveva lasciato Loreto in bicicletta, abbandonandola però poco lontano. Probabilmente si è sentito braccato- le ricerche erano in corso lungo tutta la rivera del Conero- e ha infine deciso di consegnarsi.