Il "pisolino" fa bene al cervello ma non agli insonni
La siesta pomeridiana è utile ma solo se è breve perché l'attenzione cala naturalmente tra le 14 e le 16
Il sonnellino pomeridiano fa bene al cervello: permette di recuperare il senso di benessere, migliora la memoria e la capacità di concentrazione. Viene così rivalutata la siesta pomeridiana, i cui benefici sono stati spesso messi in discussione in passato. Ma l'importante è non esagerare: bisogna limitare il pisolino a massimo 20 minuti. E questa è la “cura” adatta solo per chi non ha problemi di insonnia. Infatti chi ha problemi con Morfeo e spera di recuperare in questo modo un po' di sonno perduto, rischia di disturbare ancora di più il suo rapporto con il letto, così come ricorda il professor Fabio Cirignotta, direttore di Neurologia del Policlinico Sant'Orsola Malpighi di Bologna. «La siesta - spiega Cirignotta - è legata a un fisiologico abbassamento della vigilanza che compare tra le 14 e le 16, indipendentemente dai pasti. La nostra vigilanza, infatti, ha un'oscillazione: la mattina siamo molto vigili, c'è un abbassamento nel primo pomeriggio, quando si apre un po' la porta del sonno. Poi si torna a essere vigili dalle 17 alle 19, mentre dopo le 21 comincia l'abbassamento progressivo fino a toccare i punti più bassi la notte». Il pisolino, abitudine diffusa nei Paesi più caldi dove il sole non invita a uscire dopo pranzo e aumenta la sonnolenza, è una risposta ai ritmi fisiologici dell'organismo. Certo la possibilità della pennichella dipende anche dall'organizzazione del lavoro, dunque non tutti possono permetterselo. Nonostante tutto bisogna comunque tenere conto del fisiologico abbassamento di attenzione «soprattutto quando si devono svolgere attività impegnative, che richiedono concentrazione, oppure guidare. In questi casi bisogna evitare assolutamente gli alcolici, anche in piccolissime quantità, che possono assecondare la sonnolenza, e i pasti pesanti. Tra le 14 e le 16 bisogna essere particolarmente attenti». In generale, comunque, un pisolino di un quarto d'ora, 20 minuti fa bene, «ma se si prolunga per più tempo interferisce con i normali ritmi sonno-veglia e diventa tutt'altro che benefico». Chi è insonne, invece «non deve cercare di compensare la mancanza di riposo nel pomeriggio, perché rischia di aggravare il problema».