Cartelli tedeschi a Bolzano: parla Reinhold Messner
L'alpinista dichiara: "E' sbagliato mettere cartelli solo tedeschi", ma la diffida pronunciata dal Governo "è un metodo fascista"
"L'Alpenverein ha sbagliato ad installare cartelli quasi esclusivamente in tedesco. Va però anche detto che le parole pronunciate dal Ministro Fitto sono molto pericolose perché potrebbero alimentare un sentimento anti- italiano in Alto Adige". E, con questa dichiarazione, sulla decisione-polemica, presa dal Ministro Raffaele Fitto, di rimuovere i 36mila cartelli in lingua tedesca, si è espresso anche il "Re degli 8mila", Reinhold Messner, considerato il miglior alpinista ed esploratore italiano. Secondo Messner la diatriba sarebbe nata, almeno all'inizio, proprio a causa dell'Alpenverein, il Club alpino sudtirolese di lingua tedesca. "Sono stato a Plan De Corones e ho trovato soltanto cartelli con la dizione Kronoplatz. Ma scherziamo!" ha ironizzato. Ma, per quanto riguarda la diffida pronunciata dal Governo, l'alpinista non ha utilizzato mezzi termini: "Sono metodi fascisti". Messner dice infatti di essersi da sempre battuto per la convivenza, per un Alto Adige che "faccia parte integrante dell'Italia" e, dopo aver appreso il provvedimento adottato dal Cdm, che ha accolto la richiesta di Fitto, si è detto "arrabbiatissimo". Secondo Messner la decisione di eliminare la segnaletica tedesca non aiuterebbe a proseguire sulla giusta strada dell'integrazione, ma "alimenta solo le forme di destra e quelle che chiedono l'autodeterminazione". Messner conclude auspicando per una "giusta via di mezzo", ossia quella di riportare i nomi di paesi e città in due lingue, mentre, a detta dell'alpinista, non avrebbe senso tradurre anche i nomi dei prati.