Marea Nera, 4 colossi petroliferi si uniscono per offrire appoggio a Obama
Altra gaffe della BP: pubblicata un'immagine "taroccata". È la terza della settimana. Scott Dean, portavoce del colosso petrolifero, ha dichiarato: "Non succederà più"
Quattro delle maggiori società petrolifere mondiali si sono unite per creare una joint venture per arrestare le possibili future fuoriuscite di petrolio nel Golfo del Messico. Si tratterebbe, secondo quanto riportato dal "Wall Street Journal", di un tentativo per riconquistare la fiducia della Casa Bianca, dopo il disastro ambientale provocato dall'esplosione della piattaforma "Deepwater Horizon" di Bp. Le compagnie coinvolte sono Exxon Mobil, Chevron, Royal Dutch Shell e Conoco Phillips. L'unione dei colossi petroliferi ha l'obiettivo di progettare, costruire e gestire un sistema di pronto intervento che possa raccogliere e contenere fuoriuscite fino a 100mila barili di petrolio, a una profondità di circa 3mila metri. Il sistema è costituito da diverse navi per la raccolta del greggio e da un insieme di macchinari subacquei, piuttosto simile a quello sviluppato da Bp nei tre mesi della crisi della marea nera. Le società faranno un investimento iniziale di un miliardo di dollari nella joint-venture no profit, denominata "Marine Well Containment Company". Intanto, spunta dal web, una foto falsata della Bp sulle operazioni per contenere la marea nera. La scoperta è stata fatta da un giovane blogger e ha poi avuto conferma da un portavoce della compagnia. L'immagine ritrarrebbe due elicotteristi che sorvolano una zona in mare aperto, dove sono in corso alcuni lavori di contenimento. Il giovane però, come riporta il “Washington Post”, avrebbe scoperto che, in realtà, si trattava di un elicottero fermo, parcheggiato sul ponte di una nave. E dunque di un fotomontaggio. “Non succederà più” ha dichiarato il portavoce della BP, Scott Dean, il quale ha anche fornito al giornale la foto originale, spiegando che l'immagine era stata alterata dalla post-produzione per ragioni tecniche. Questa è la terza foto ritoccata, scoperta in una sola settimana dai blogger. Ieri il gigante petrolifero, fortemente imbarazzato, si era dovuto scusare, imputando sempre al proprio team di fotografi le alterazioni di un' immagine realtiva alla sala di controllo di Houston e del quartiere generale, allestito per fronteggiare l'emergenza.