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Gheddafi jr condannato al pagamento di 392mila euro in un hotel ligure

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Aveva soggornato una quarantina di giorni presso l'albergo ma il conto non era mai stato saldato. Ieri la sentenza

bonfanti ilaria
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Il terzogenito del colonnello Gheddafi, Al Saadi, è stato condannato dal Tribunale di Chiavari al pagamento di 392mila euro che dovrà versare a uno degli alberghi più lussuosi della Liguria, l'"Excelsior Palace" di Rapallo, in cui aveva soggiornato per una quarantina di giorni, tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008. Al termine della vacanza Al Saadi aveva infatti firmato un'accettazione, ma nessuno aveva poi provveduto a saldare il conto. E il caso, dopo qualche anno, si è riaperto ieri, arrivando così alla conclusione definitiva della vicenda. Il giudice Andrea Del Nevo ha così depositato nella giornata di ieri la sentenza che obbliga il figlio del leader libico,  oltre alla somma prevista all'albergo, a sborsare anche 5mila euro di spese legali. Al Saadi era arrivato a Rapallo nell'estate del 2007 quando si parlava di una sua probabile carriera come calciatore nella squadra della Sampdoria di Riccardo Garrone, in seguito a una precedente esperienza nel Perugia di Gaucci e nell'Udinese. Il figlio di Gheddafi, tesserato con i blucerchiati, aveva tirato solo qualche calcio durante gli allenamenti, ma tutto si era concluso lì, nel giro di breve tempo. Ma Gheddafi jr aveva deciso di fermarsi comunque in Riviera per una quarantina di giorni, fra gennaio e febbraio dell'anno 2008, prima di spostarsi in Costa Azzurra. Al Saadi non passava sicuramente inosservato nella località di Rapallo, dato il suo enorme Suv nero, con il motore Porsche, parcheggiato in bella mostra nel parcheggio dell'"Excelsior Palace" e con cui si faceva accompagnare- scortato da numerose guardie del corpo e assistenti- alle feste. Il ragazzo, durante il suo periodo di permanenza nel lussuoso albergo, aveva occupato, con il personale a suo seguito, una suite e numerose camere dell'hotel. Al lusso sfrenato e alle comodità di ogni genere, addebitati sul conto, c' erano anche prelibatezze culinarie, da fiumi e fiumi di champagne alle aragoste. Ma il proprietario dell'Excelsior del pagamento non ha visto neanche l'ombra. E, dopo aver tentato tutto l'iter della diplomazia, si è trovato costretto a rivolgersi al Tribunale. Giovedì c'è stata l'ultima udienza, in un Palazzo di Giustizia di Chiavari. L'ambasciata libica, interpellata dal Giudice del Nevo e che era solita saldare i conti, non si è presentata e non ha nemmeno aggiunto alcuna spiegazione. Il giudice ha quindi deciso "la condanna al pagamento" nei confronti di Al Saadi Gheddafi, al quale non sono stati richiesti gli interessi perché non appartenente alla categoria degli imprenditori. Tutta la vicenda è stata trattata con estrema cautela dall'Excelsior Palace per non "irritare l'ospite" che, dopo aver commissionato l'ambasciata per la soluzione della sua permanenza a Rapallo, si è completamente disinteressato della questione.

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